Ovvero l'involuzione della civiltà contemporanea verso una sontuosa, mirabile, farsesca, iconica, sublime... scomparsa.
Scettici.
Si, siamo scettici.
Scettici per natura o istintivamente intransigenti per sutura o statura: morale, etica o esistenziale.
Coloro che si accingono ad intraprendere l'estremo e fausto mestiere del divulgatore (per sincera passione del vero o inevitabile inclinazione naturale) difficilmente risulterebbero disposti a scendere a patti con quel diavolo umano del "far notizia" ma inevitabilmente sceglierebbero lo scomodo e precario ramo d'attesa degli scettici!
Diavolo il primo, per l'appunto, perché capace in se stesso unicamente di mieter vittime o successi grazie ad una ineffabile e sfrontata contraffazione degli eventi. Precario e sacrosanto il secondo, perché basato unicamente sulla fede nei propri mezzi: di comprensione, d'immedesimazione, di interrelazione gravida con il prossimo e con la realtà circostante.
Eppure!
Eppur si muove... asseri "Bebbo Galileo" dopo aver sorseggiato, scoraggiandola ironicamente, un'alcolica Fanta!
Così "Noios" ci apprestammo ad essere o forse ci apprestammo ad asserire... in funzione di pessimi artisti dilettanti ed altrettanto improvvidi registi incompetenti di un biasimevole ed innominabile fato... ci apprestammo ad essere o forse ci apprestammo ad asserire quel che recita un detto ormai scontato e stantio tratto dalle reprimende "finzioni" d'oltre Oceano Atlantico:
La realtà supera a volte (anzi troppo spesso implacabilmente) la fantasia!
Una fantasia tanto onirica, raccapricciante ed agghiacciante quanto comicamente suadente, "splatter" e cinematografica.
E' così allora che ci si scopre, nella propria debolezza, essere... inconfutabilmente rigidi nei giudizi, sontuosamente avversi alle contestazioni, sommessamente ostili alle contraddizioni, alle contraffazioni, alle ipocrisie sottili e quindi digeribili, in un Universo umanamente dispotico e computisticamente immutabile, dettato da matrici di fase e di base ciclicamente irreversibili e perbeniste, forgiate a doppio nodo nel riduzionismo olistico.
Un riduzionismo quindi che non lascia scampo ad ulteriori interpretazioni rispetto alla propria realtà dettata, universalmente ridotta e conformisticamente accettata.
Scettici.
Si, siamo scettici.
Scettici per natura o istintivamente intransigenti per sutura o statura: morale, etica o esistenziale.
Coloro che si accingono ad intraprendere l'estremo e fausto mestiere del divulgatore (per sincera passione del vero o inevitabile inclinazione naturale) difficilmente risulterebbero disposti a scendere a patti con quel diavolo umano del "far notizia" ma inevitabilmente sceglierebbero lo scomodo e precario ramo d'attesa degli scettici!
Diavolo il primo, per l'appunto, perché capace in se stesso unicamente di mieter vittime o successi grazie ad una ineffabile e sfrontata contraffazione degli eventi. Precario e sacrosanto il secondo, perché basato unicamente sulla fede nei propri mezzi: di comprensione, d'immedesimazione, di interrelazione gravida con il prossimo e con la realtà circostante.
Eppure!
Eppur si muove... asseri "Bebbo Galileo" dopo aver sorseggiato, scoraggiandola ironicamente, un'alcolica Fanta!
Così "Noios" ci apprestammo ad essere o forse ci apprestammo ad asserire... in funzione di pessimi artisti dilettanti ed altrettanto improvvidi registi incompetenti di un biasimevole ed innominabile fato... ci apprestammo ad essere o forse ci apprestammo ad asserire quel che recita un detto ormai scontato e stantio tratto dalle reprimende "finzioni" d'oltre Oceano Atlantico:
La realtà supera a volte (anzi troppo spesso implacabilmente) la fantasia!
Una fantasia tanto onirica, raccapricciante ed agghiacciante quanto comicamente suadente, "splatter" e cinematografica.
E' così allora che ci si scopre, nella propria debolezza, essere... inconfutabilmente rigidi nei giudizi, sontuosamente avversi alle contestazioni, sommessamente ostili alle contraddizioni, alle contraffazioni, alle ipocrisie sottili e quindi digeribili, in un Universo umanamente dispotico e computisticamente immutabile, dettato da matrici di fase e di base ciclicamente irreversibili e perbeniste, forgiate a doppio nodo nel riduzionismo olistico.
Un riduzionismo quindi che non lascia scampo ad ulteriori interpretazioni rispetto alla propria realtà dettata, universalmente ridotta e conformisticamente accettata.
Ci si riscopre allora rigidi... unicamente per partito preso e (o per inverso opposto) inevitabilmente sobri nella definizione di determinati valori. Soggettivamente, sopportabilmente e soppesatamente a favore stimati.
Uhm.......!
In un simile ambiente asettico, vaneggiante ed endemico.... vegetiamo solitamente in modo silenzioso quanto simbioticamente ci riproduciamo... in modo istantaneo!
Per mitosi siamo in grado di allagare (e non allargare) i nostri orizzonti rendendoli in origine ordinari, assolutamente sintetici e sterilizzanti, capaci (in bonis) di anestetizzare ed azzerare immediatamente in un "tutto": opinioni, sensazioni, eventi, reazioni e soluzioni.
Un insieme univoco matematico di realizzazioni anticipate, precorse, implicite, indicate ed infine esposte come autentiche reazioni umane ad altrettanti eventi eccezionali e subnormali... reazioni pragmaticamente e programmaticamente quanto apparentemente... del tutto non previste.
Un insieme quindi di frammenti realizzato a tavolino. Un coacervo di realtà, identità, coincidenze e corrispondenze composto esclusivamente da supposizioni (legittime o illegittime ma più che altro funzionali) che debbono e si accingono ad esser o meglio rimaner esclusivamente tali.
Supposizioni!!!
Un insieme del tutto finito (e infinito al tempo stesso) di emozioni, entro le quali ci si costringe imperiosamente ad esser misticamente e innocuamente uguali... per incapacità tangibile d'influenza nei perversi meccanismi di trasformazione della "Storia" delle identità individuali e collettive.
Per sindrome d'appartenenza? Per paura d'incontinenza? Per stress da rincorsa del successo? O per inevitabile nevrosi da raggiungimento di un infruttuoso, inadatto, inefficace, inadeguato "Trionfo" o "Tronfio Risultato"?
E' per uno di questi motivi che ci sentiamo incapaci d'incidere sulla Realtà?
O per altri che ancora non siamo in grado di esprimere e/o comprendere?
Al di là di ogni altra possibile e plausibile causa...tutto ciò resta un Enigma.
Un Enigma che si traduce irrimediabilmente in un "imperio" rispetto alla sincera e personale voglia d'introspezione della nostra esistenza.
Storie, eventi, episodi e fatti si trasmutano quindi in soggettive istantanee o "negativi" opachi di nebulose diapositive quasi mai in fuoco e certamente mai efficacemente inquadrate o sufficienti a riprodurre una consistente o palpabile "Verità".
Tanto parziali quanto altrettanto funzionali alle necessità di taluni che ne auspicherebbero il realizzarsi a loro esclusiva immagine e somiglianza.
Discendono così dal Monte Tabor i novelli discepoli, già serenamente Angeli assunti in cielo e pertanto autoincensati ed illuminati Satrapi regnanti in Terra!
E' così che evidentemente Essi creano dal nulla la loro sostanza e la loro irreprensibilità d'inquisitori.
Sontuosi nelle loro Filippiche e quindi immacolati nella qualificazione dei loro Principi e Dogmi.
Emergono inevitabilmente al cospetto dell'opinione pubblica quali Radicali e Viscerali estensori della Libertà. E nella loro determinazione... nella determinazione delle loro intime e personali priorità (troppo spesso e contrariamente coinvolte, convinte e convogliate con sommersi e ben celati ulteriori interessi) taluni presunti divulgatori immacolati inducono all'ignobile e si accingono al sospetto nell'additare al prossimo, salendo sul magistrale piedistallo dell'inutile e marginale inquisizione.
Un piedistallo mascherato da una spesso marcata sfacciataggine delle proprie inattaccabili posizioni rispetto al ruolo, alla posizione, al personaggio, alla funzione, all'atteggiamento o al registro che nel tempo si è tentati parsimoniosamente di costruire intorno a se stessi.
Una roccaforte che evidentemente si è sempre presunti essere intangibile, invalicabile ed ancor più inconquistabile...! E che in realtà (se sinceramente e incondizionatamente volessimo in libertà d'animo, cognizione di causa e comprensione o meglio padronanza del territorio) potremmo demolire in un singolo quanto singolare afflato!
Eppure!
Eppure Ci si astiene dal farlo!
Sarà per constatazione implicita dell'inettitudine sociale oramai ampiamente diffusa?
O sarà la triste conseguenza di quella viscida avidità umana che rischia seriamente di portare la Civiltà Moderna alla propria, definitiva consunzione?
Un quesito tanto affascinante quanto coinvolgente che rimarrà (probabilmente in eterno e con tutta evidenza) un assoluto interrogativo.
Al tempo stesso, tale scetticismo ritengo possa rivelarsi adeguato ed assai istruttivo rispetto all'analisi di questa stessa società in declino.
E non per colpa di un agente esterno: non previsto, non programmato o non contenuto.
Semmai per una conseguenziale negligenza ed incompetenza seriale, espressa (con tutta coerenza) da un élite al comando votata unicamente alla consacrazione e preservazione infantile di se stessa e del suo inutile e miserevole mondo. Un mondo che si presume tanto solido ed espanso quanto potrebbe rivelarsi assai fragile ed edificato su gracili, friabili se non del tutto effimere fondamenta.
Un mondo, una Civiltà (Moderna) conseguenzialmente, sommessamente ed implicitamente votata alla propria mediocre consunzione.
Un mondo, una Civiltà (Moderna) conseguenzialmente, sommessamente ed implicitamente votata alla propria mediocre consunzione.
Una logorante, tremenda, avvilente e miserevole autodistruzione.
Può allora essere o scoprirsi come tale questa insidiosa realtà frammentaria che ci ostiniamo a vivere?
Può rivelarsi seriamente quale più minacciosa Nemesi della nostra esistenza espressa (in questo ignoto e scialbo angolo di mondo) da misere comunità rozze, meschine e provinciali...?
Una Nemesi che richiederebbe, assai più probabilmente, una vigilanza più concreta e circostanziata di quella che evidentemente siamo capaci (con tutta la buona e genuina volontà) di interpretare.
Può allora essere o scoprirsi come tale questa insidiosa realtà frammentaria che ci ostiniamo a vivere?
Può rivelarsi seriamente quale più minacciosa Nemesi della nostra esistenza espressa (in questo ignoto e scialbo angolo di mondo) da misere comunità rozze, meschine e provinciali...?
Una Nemesi che richiederebbe, assai più probabilmente, una vigilanza più concreta e circostanziata di quella che evidentemente siamo capaci (con tutta la buona e genuina volontà) di interpretare.
Una vigilanza capace di essere appunto sopra ogni cosa.
Al di là ed al di qua di ogni "cosa"!
Sia Essa riconducibile alla comunità vicina e cittadina o sia Essa ancor più capace di proiettarsi ed estendersi nello spazio e nel tempo, alla comunità globale e "mondiale", ossia alla terrea ed inequivocabile umana progenie.
Tutto ciò nel solo, esclusivo ed unitario tentativo di ricondurla alla gnosi originale... un tentativo mai probabilmente all'altezza o in grado di riflettersi nel limite intrinseco e convulso di uno scibile umano perso ed ormai alquanto contraddittorio.
Al di là ed al di qua di ogni "cosa"!
Sia Essa riconducibile alla comunità vicina e cittadina o sia Essa ancor più capace di proiettarsi ed estendersi nello spazio e nel tempo, alla comunità globale e "mondiale", ossia alla terrea ed inequivocabile umana progenie.
Tutto ciò nel solo, esclusivo ed unitario tentativo di ricondurla alla gnosi originale... un tentativo mai probabilmente all'altezza o in grado di riflettersi nel limite intrinseco e convulso di uno scibile umano perso ed ormai alquanto contraddittorio.
Ed è per questo che... convinto del disinteresse generale verso qualsivoglia problematica che tenti di coinvolgere il nostro intimo interesse chiedendo parimenti un coinvolgimento "cognitivo" in campo...
restano "unicamente" due modi in cui uno Stato di Diritto, ossia una Repubblica, possano soccombere o altrimenti sopravvivere:
La burocrazia in primis...
Certamente... altera, austera, immobile, cimiteriale.
E
Certamente... altera, austera, immobile, cimiteriale.
E
Lo Spirito Costituzionale "Usque ad finem" et in "Corpore et Anima Unus"...
Iscrivibile ed ascrivibile alla propria genesi identitaria, culturale ed esistenziale.
La Prima senza colpo ferire e senza dubbio alcuno di smentita quale morte assodata della reattività civile alle umane organizzazioni sociali!
Il Secondo quale speranza o unguento misericordioso rispetto ad un incoscienza, sfrontatezza e sfacciataggine comune o comunemente riscontrabile nelle organizzazioni solitamente umane!
Iscrivibile ed ascrivibile alla propria genesi identitaria, culturale ed esistenziale.
La Prima senza colpo ferire e senza dubbio alcuno di smentita quale morte assodata della reattività civile alle umane organizzazioni sociali!
Il Secondo quale speranza o unguento misericordioso rispetto ad un incoscienza, sfrontatezza e sfacciataggine comune o comunemente riscontrabile nelle organizzazioni solitamente umane!
L'ignoranza e l'arroganza, indissolubilmente prime per inevitabile collocazione nell'affrettata, affettata e superficiale o inesistente analisi delle masse.
Il tentativo di consapevolezza e capacità critica indiscutibilmente ultimo nella ricerca della gnosi propria delle personalità singolarmente votate al martirio della comprensione prima ed ultima delle "cose".
Il tentativo di consapevolezza e capacità critica indiscutibilmente ultimo nella ricerca della gnosi propria delle personalità singolarmente votate al martirio della comprensione prima ed ultima delle "cose".
Ed infine... il Terzo Incomodo ossia colui (o colei) che giace nell'eterna assenza di consapevolezza!
Un assenza vittimistica e/o opportunistica quanto colpevole o colpevolmente altezzosa e prepotente che rischia senz'altro di tradursi in una temibile mistificazione degli eventi. Una terribile quanto altrettanto deprimente, esplosiva ed inconsapevole mistificazione dei fatti, delle vicende e degli accadimenti che si susseguono attorno a noi e che, in un certo qual modo, ci rendono nostro malgrado protagonisti inutili.
Che sia allora l'egocentrismo egoistico individualista... avidamente eterodiretto... la genesi di tutti i nostri mali?
Che sia allora l'egocentrismo egoistico individualista... avidamente eterodiretto... la genesi di tutti i nostri mali?
Una genesi capace di esprimersi in un unica e totalizzante summa:
L'uomo è solo e tutto ciò che è in grado di distruggere?!?
Riemerge fondamentale pertanto Qui il quesito.
Ci sono due modi in cui muore uno Stato di Diritto... erede, proprio malgrado, di una Repubblica ormai sull'orlo all'oblio:
Ci sono due modi in cui muore uno Stato di Diritto... erede, proprio malgrado, di una Repubblica ormai sull'orlo all'oblio:
Il primo è l'incomprensibilità...
Il secondo e incommensurabilmente appropriato rispetto all'analisi presente di tale infima contemporaneità... è l'implacabile presa per il C,,,!
Il secondo e incommensurabilmente appropriato rispetto all'analisi presente di tale infima contemporaneità... è l'implacabile presa per il C,,,!
Una Repubblica muore tra le mani dei suoi detrattori seriali.
Traditori della causa Costituzionale abilmente ed amabilmente camuffati da sostenitori della Civiltà Moderna: Super Partes!
I Super Partes capaci di essere a favore e contro nello stesso tempo ma incapaci di esprimere un dissenso o assenso circostanziato ed evidente rispetto a qualsivoglia specifica esigenza di Vita... Singolare o comune,
Esistenziale o sociale,
Essere o Avere,
Questo il dilemma... dell'umano divenire!
Elmoamf
Post Scriptum---
Traditori della causa Costituzionale abilmente ed amabilmente camuffati da sostenitori della Civiltà Moderna: Super Partes!
I Super Partes capaci di essere a favore e contro nello stesso tempo ma incapaci di esprimere un dissenso o assenso circostanziato ed evidente rispetto a qualsivoglia specifica esigenza di Vita... Singolare o comune,
Esistenziale o sociale,
Essere o Avere,
Questo il dilemma... dell'umano divenire!
Elmoamf
Post Scriptum---
Vorrei esternare...
Ma qui la risposta è bella è pronta per me che bazzico le "luminarie": la Repubblica è morta con Cesare-Ottaviano-Augusto e non è mai più risorta!
Ma qui la risposta è bella è pronta per me che bazzico le "luminarie": la Repubblica è morta con Cesare-Ottaviano-Augusto e non è mai più risorta!
Ogni tentativo di risorgimento: dal fideistico Immanuel di lontana terra promessa al sacramentale Ottone I di austera affermazione... passando per il Simbolico Carlo Magno di meta era per finire nel metastatico Reich da oltre terzo millennio...
Ogni tentativo risulta essere evidentemente svanito nel nulla della dissoluzione umana che troppo spesso al tempo ed allo spazio soggiace mentre all'avido universale accondiscende!
Ogni occasione di interpretazione altra della realtà risulta, infatti, vittima dell'illusione.
Sia Essa l'occasione orientale del subalterno sacrificio.
O si riveli essere la presunzione del tutto occidentale del predominio umano dell'intelletto oltre il subliminale divenire.
Ogni realtà si rivela subalterna all'interesse personale ed in quanto tale vive di morte propria... o diversamente crepa di esistenza inconsapevole.
Ogni realtà si rivela subalterna all'interesse personale ed in quanto tale vive di morte propria... o diversamente crepa di esistenza inconsapevole.