Nettuno Porto e Borgo

Nettuno Porto e Borgo

giovedì 31 luglio 2014

Quel maledetto senso del dovere o meglio del dover Riflettere prima di sentenziare!

Quel maledetto senso del dovere!

No!
Quel maledetto senso di riflettere prima di sentenziare e giudicare l'altrui comportamento.
Quel maledetto esame di coscienza... che solo potrà permettermi un giorno di scagliare la prima pietra essendo senza peccato.
Semmai sarò in grado di esserlo!

E, pertanto, non potendo corrispondere affatto per il momento presente ed infinito a tale "identikit mi risolvo ad elucubrare privati pensieri in salsa pseudo-pubblica, pseudo-scientifica, pseudo-filosofica.

La qual cosa non mi dispiace se essa in qual si voglia maniera potrà rivelarsi utile a qualcuno.



Cos'è, cosa significa il concetto di:
"Verità Funzionale"

Ci tornerò sopra un giorno?
Ne definirò meglio i contorni?
Forse?
Mi concedo come sempre uno spazio di "ulteriore riflessione"!

Per il momento mi limiterò ad usarlo come mezzo per esporre un altro concetto:
"L'indignazione"

Siamo tutti indignati per il comportamento altrui.
Un comportamento lesivo dei nostri interessi.
Degli interessi dei nostri cari, dei nostri familiari, dei nostri amici.
Del nostro entourage.
Della nostra "cricca" di appartenenza.
Della nostra fede, del nostro credo, della nostra parrocchia, della nostra ideologia, del nostro giardino.

Siamo tutti indignati perché ci siamo sentiti, ci sentiamo, ci stiamo sentendo privati di qualcosa.
Di ogni cosa.
Qualcosa che riteniamo, abbiamo ritenuto, riterremo... sia, fosse, avrebbe dovuto essere nostra.

Ci sentiamo Defraudati.
Derubati.
Raggirati.
Imbrogliati.
Truffati.
Ingannati.

Ma rispetto a cosa effettivamente?
Rispetto al Dovere?
Rispetto al Diritto?
Rispetto alla Giustizia?
Rispetto alla Verità?

Rispetto a cosa effettivamente?
All'Esistenza?
All'Essenza?
All'Eta?
Al Tempo, allo Spazio, alla Vita?

Tempo, spazio, vita...
Perduti o Perdute come tutto ciò che ci circonda, in un malessere endemico che ispira ogni nostra azione, emozione, reazione.

Un malessere figlio forse di un'inconscia, insolita  (ipocrita?) incapacità d'adattamento.
O forse di una distonia.
Di una metamorfosi accidentale, demenziale, decadente di un intelletto mai realmente messo alla prova.

Certamente non sarò il primo dei qualunquisti.
Non sarò il primo dei vuoti parolai, degli incantatori di serpenti, degli erranti del deserto in questo globo di urlatori e di grida senza eco. Di suoni persi nel vuoto. Di contenuti cestinati nella memoria. Nella memoria di Hard Disk corrotto, manomesso, compromesso, dismesso.
Certamente non sarò il primo dei qualunquisti o degli obsoleti suppellettili da bacheca dei rimorsi e dei ricorsi storici, cui si concede ogni tanto uno spolvero, un sospiro, un ricordo, un soffio di vita e di rammarico.
Non sarò certamente il primo ne l'ultimo!

Ma certamente sarò in buona compagnia.
Magari non il principe assoluto nel "difetto dei contenuti".
Purtuttavia un discreto incantatore di astanti, ascoltatori, lettori... nell'ineluttabile destino che tutti attende.

E' per questo che mi preme sottolineare un "modus operandi " che mi lascia assai perplesso.
Un procedere appunto contiguo alla Verità Funzionale e conseguenzialmente al processo di Indignazione.

Ci si scaglia, spesso, contro gli altri più come giustizieri che come giusti...
Ancorché si tenti di esser sinceri, sinceramente arrabbiati, indignati, esausti.

Ma prima di puntare il dito contro il "prossimo" colpevole sarebbe forse più opportuno esporre le criticità del nostro vivere con un maggior distacco e con una minor partecipazione od enfasi emotiva.
La qual cosa non aiuta nessuno e nessuno spinge alla risoluzione di quelle criticità che ognuno a suo modo percepisce, sopporta ed affronta.
La qual cosa, diversamente, tutti incita a quella sterile indignazione.
Nell'assoluta passività dell'intelletto, morbidamente, comodamente costretto all'individuazione di un capro espiatorio.
Un'intelletto travolto ed oscurato che circoscrive il suo agire in un dito puntato.
Un dito puntato contro un bersaglio: voluto, definito, predefinito, circoscritto, archiviato.
Trovato e tolto il quale i problemi magicamente svaniranno o saranno più sanamente affrontati, risolti, superati, cancellati, estinti, mai esistiti.

Ahimé, non credo affatto sia così.

Non credo in alcun modo che tutto ciò possa mai tradursi in un virtuoso risveglio dell'intima coscienza individuale. Un "unico" e "lento" percorso introspettivo, probabilmente il solo in grado di solleticare quel principio del tutto smarrito, se non addirittura nell'oblio svanito, dell'assunzione di responsabilità personale sul divenire della "storia".

E' pertanto sterile inveire contro il Renzie, che di tal pasta "insipida" e "rancida", il volgo complice e la vulgata confusa, superficiale e colpevole lo fece.

Semmai sarà più produttivo e costruttivo esporre fatti, analisi e soprattutto proposte.
Solleticando l'intelletto altrui e la buona volontà sperabilmente insita in ognuno di noi, forse non tutti ma una consistente fetta sarà più che auspicabile.

Volontà nel mettersi in gioco e nell'esporre, condividere, confrontare le proprie proposte.

La mossa attraverso la quale poter abbattere quel muro di fango che l'uomo stesso (in quanto bestia selvaggia ed istintivamente autodistruttiva) tende inevitabilmente ad erigere intorno a se.
Convincendosi che tale "recinzione" sia per il suo bene.
Convincendosi che sia esclusivamente dovuta alla propria aura di elevazione spirituale.
Convincendosi che sia la sua irrisolvibile strada promessa, quella di accesso... e possesso del divino.

E plausibilmente perché, rispetto al divino, egli si sente solo un misero e reietto essere della "natura":
calpestabile e quindi impotente, remissivo, sostituibile, sottomissibile.

Ed "Egli" non vuole esser tale.
Non vuole esser ricattato o ricattabile.
Non vuol essere debole o riconoscere altresì la propria debolezza ed impotenza.
Non vuole essere vittima ma carnefice.

Per questo allora si ribella.
O ritiene in tutta coscienza di poterlo e doverlo fare.

Mangia la mela dall'Albero.
Assuefatto dalla donna.
La donna che incanta e che a sua volta è stata incantata dal serpente.
Ma il serpente è solo un'apparenza.
E' ciò che l'essere crede e vuol credere che egli, esso, sia.

Le sembianze assumono allora i contorni torbidi dell'indefinito ed ognuno, ogni cosa, ogni persona e protagonista, assumono forme che nessuno è più in grado d'identificare, circoscrivere, descrivere, capire, comprendere, associare, giustificare, percepire, compenetrare!

Ognuno agisce per indolenza e per salvezza propria.
Per la salvezza della propria sorte.
Ma quale salvezza? Salvezza da cosa e soprattutto da Chi?

Da Chi stiamo tentando di scappare?
Da Chi stiamo tentando di salvarci?
A Chi stiamo implorando di ammettere, accordarci, approvare, tollerare... concederci l'effettività della nostra esistenza?

A CHI?

Non sarà certo il Renzie a rispondere perché...
Da che il mondo è il mondo...
Il politico di potere interpreta sovente la parte dell'affabulatore.
Ammaestra le masse in ciò di cui il potere necessita.
Necessita che esse pensino, accordino, agiscano.

Il politico di potere vive di sogni stravolti e corrotti dall'ambizione.
Dal delirio d'onnipotenza.
L'opposto dell'uomo che dovrebbe vivere ed interpretare le proprie azioni, definizioni, concezioni e percezioni della realtà in modo sincero, spontaneo, condiviso.

La realtà è ciò in cui si crede? In cui si sperà? in cui si vive?
La realtà è questa definizione di Verità?

O forse è semplicemente... "Verità Funzionale"?

Un mezzo attraverso il quale poter piegare gli avvenimenti alle nostre decisioni, interessi, necessità?

La Verità come la giustizia non è di questo mondo... disse un tempo... un saggio... senza troppo ricamarci sopra!

Ed allora ecco a voi un video interessante:


mercoledì 23 luglio 2014

Maker - Una frontiera senza frontiere

Essenzialmente perché mi piace!

L'essenza è il cuore di ogni cosa, sarà per questo che chi vive d'essenziale... solo riesce ad assaporare il gusto unico delle cose?

Chissà!

Non è per questo che ci stiamo ponendo una simile domanda semmai l'obiettivo (qualunque esso possa effettivamente essere) è quello di scuotere l'intelletto umano insito in ognuno di noi, affinché tale intelletto possa rendere al meglio: per se stesso e per gli altri... frutto e desiderio del proprio palcoscenico interiore, ove il sublime delle proprie capacità si sposa con il divenire delle altrui e di tutti necessità.

In tal senso, il movimento Maker rappresenta la "punta" di  una bussola da non sottovalutare o meglio ancora da attentamente seguire ed analizzare... nell'intento di farla propria non solo in termini di idealità ma anche e determinatamente in termini di operatività.

Una volta tanto un canale dello show-biz che involontariamente ci viene in soccorso.

Magari i suoi intenti saranno stati altri ma per noi gli scopi ed i fini sono ben definiti e precisi, nei limiti  della precisione e della finezza tutta umana, che nulla concede alla certezza e tutto gioca sulla fede.

Mtv ha proposto una serie di notevole interesse per lo sviluppo del "pensare" nostrano.

E col pensare nostrano intendo tutto lo scibile umano che tende a circondarsi d'ipocrisie o false identità e necessità.

Tra le innumerevoli puntate di questa serie porgo alla di tutti onorevole attenzione... la seguente:

Perché il futuro non è solo macchina e la macchina non ineluttabilmente dovrà rivelarsi come governatrice del futuro.

Il futuro, sino a negazione contraria ed assoluta, siamo noi ed è bene che ce lo "ficchiamo" definitivamente in testa.

Open Nettuno!

Work in Progress

Stiamo lavorando!
Non v'è dubbio.
Il lavoro non è fatto solo di cose ma soprattutto di idee.
Senza l'idea la cosa da sola non è in grado di assumere la propria forma.
Non è in grado di stare in piedi da sola!
Ed allora l'idea assume un valore energizzante fondamentale.
Un valore dal quale non poter prescindere... nella realizzazione della propria realtà: tra il concepire e l'essere e tra l'essere ed il vivere ed, infine, tra il vivere ed il relazionarsi... con se stessi in primis... e con il mondo esterno (gli altri) per confrontarsi e non necessariamente doversi completare.
Privare del contraddittorio la nostra innata capacità al confronto potrebbe essere commisurabile al privar dell'aria la motivazione di vita di un polmone.
Al contempo, commisurare la produzione di ossigeno di ogni pianta alla sua propria capacità di assorbire anidride carbonica equivarrebbe al paragonare il sole alla luna in una non ben comprensibile identificazione tra l'essere e l'apparire.
Essere ed apparire non vivono della stessa dimensione, nonostante ci si prodighi ineffabilmente ed inutilmente nel farli coincidere... da talent scout, da promoter, da influencer.
Privando l'individuo della propria capacità d'incidere sul proprio divenire si otterrà unicamente il risultato di uno sterile incedere da parte di ognuno...
In altre parole se l'emozione di ogni individualità scema nella misera condivisione di contenuti piatti e non contraddittori, la risultante sarà "inequivocabilmente" l'espressione di un emozione nulla, vuota, incomprensibile ed incomprensibilmente condivisibile.
Concezione ed archetipo di una realtà basata proprio sull'annullamento delle personalità e sul recondito (magari non troppo) richiamo all'assuefazione all'interesse... ad un interesse programmato e non contestabile, ad un interesse pregno di condizionalità, discutibile, arbitrariamente impositivo!
Mentre il naturale e critico coinvolgimento dell'individuo nell'interpretazione partecipata dell'esistenza dovrebbe, diversamente, esprimersi nella possibilità di ognuno di esporre le proprie, uniche ed univoche capacita!
Ogni emozione o concezione della realtà da parte di ogni essere vivente così come da questi percepita, cosi come possibilmente concepita dall'umano intendere, dovrebbe trovare la sua naturale espressione nell'emergere della personalità unica della persona che tra innumerevoli dolori e sofferenze e sforzi si costruisce nel cammino comune della vita.
Taluni concetti si ripetono, come massi, come calendule d'estate, come jolly nella ruota della fortuna che a ben vedere non è mai tale.
Perché la fortuna non è cieca ma ci vede benissimo e premia coloro che parsimoniosi incedono sul sentiero della condivisione.
Parsimonia e condivisione, frutto di un matrimonio basato sulla possibilità di esprimere virtuosamente il proprio essere. Un matrimonio inscindibile ma che sarà in grado di realizzarsi solo nelle proprie capacità di condividere un progetto, un percorso, una volontà di realizzazione dello stesso.
Stiamo lavorando e speriamo sinceramente che ognuno di noi si prodighi nel lavorare in tal senso.
Nella Condivisione, nella Collaborazione, nella Volontà di Servizio al Prossimo!

OpenNettuno

domenica 20 luglio 2014

#OpenNettuno 3.0

Un laboratorio di idee, un progetto partecipativo, una Open Comunity.

Nasce con questo intento un Diario di bordo che si pone l'obiettivo di sviluppare le menti critiche presenti sul territorio.

Un luogo d'incontro delle prospettive civiche e sociali da dove possano emergere idee e contributi utili alla crescita ed alla maturazione della comunità.

Il blog si ricollega direttamente all'omonima pagina Facebook #OpenNettuno, la cui natura di gruppo collettivo mira soprattutto alla condivisione di materiale ed informazioni utili all'approfondimento delle tematiche di natura giuridico-sociale ed amministrativa della cittadina di Nettuno nel più ampio spettro di analisi dei diritti e doveri riferibili ad ogni livello del viver comune: dal funzionamento degli enti pubblici locali, all'organizzazione delle associazioni senza scopo di lucro (onlus e simili), ai rapporti con le istituzioni centrali, al ruolo che ogni individuo, comunità od organizzazione in genere (pubblica o privata essa sia) dovrebbe o potrebbe assumere nel contesto della comune elaborazione di programmi ed intenti sociali.

Per tale motivo sarà utile l'apporto di ognuno, nel rispetto naturalmente di quelle regole e doveri che debbono contraddistinguere ogni sincero intervento o suggerimento che vorrà essere proposto dai frequentatori di questo "Diario".

A tal riguardo rimandiamo pertanto alle seguenti "buone maniere":

Netiquette del Diario #Open Nettuno

Benvenuti, 

Questo "Diario" ha lo scopo di offrire uno spazio aperto di discussione e condivisione di idee, segnalazioni, esperienze e richieste riguardanti la vita nel Comune di Nettuno.

Un luogo da definirsi APERTO, quindi non moderato, nel quale si auspica sostanzialmente il mantenimento di uno spirito prettamente costruttivo e partecipativo da parte di tutti. Ricordiamoci, infatti, che essendo "Internet" uno spazio fruibile da ogni tipologia di utente ed internauta, chiunque può accedere alla lettura di post e commenti pubblicati in questo Diario, anche se non residente o conoscitore della ns realtà cittadina.

Sarà, quindi, necessario porsi qualche sana regola di comportamento ed interelazione:
  • Chiunque dovesse ricevere quelle che ritenga essere delle aspre o velate, dirette od indirette, legittime o gratuite critiche, lo invitiamo ad accettarle serenamente, discutendole nel dialogo piuttosto che utilizzarle come motivo d'attrito o futile scontro, scatenando risse verbali senza alcun sostanziale senso;
  • Chi volesse o ritenesse opportuno proporre feedback, è invitato altresì a farlo in maniera propositiva. Non verranno accettati giudizi, opinioni o valutazioni sterili o pretestuose;
  • Coloro che si accingeranno ad esporre un "problema" od una "tematica" dovranno farlo in modo il più possibile strutturato: indicando luoghi, date, fonti ed ogni altra informazione utile alla condivisione che possa aiutare tutti gli altri a comprendere rapidamente la problematica.
Inoltre, essendo uno spazio sociale e comunicativo e non di promozione personale sarà opportuno segnalare quanto segue:
  • E' vietato sollecitare la promozione al solo fine di propaganda o pubblicità di profili aziendali, politici e.o non rappresentativi di persone od organizzazioni reali. Tali profili verranno bannati o non accettati appena individuati o segnalati, senza replica alcuna;
  • Qualsiasi link postato nel Diario senza un commento che lo giustifichi verrà rimosso;
  • Qualsiasi link che abbia uno scopo meramente promozionale, di vendita di servizi, ecc. sarà trattato come spam e rimosso immediatamente. L'autore che ne riproponga sistematicamente la pubblicazione verrà bannato dal Diario senza alcuna replica;
  • Sono preferibili sempre link relativi al contenuto ed allo scopo di questo "Diario". Ogni "collegamento" esterno verrà "attentamente" esaminato  e se necessario "eventualmente" rimosso;
  • Qualsiasi post o commento violento, contenente vocaboli volgarmente diretti o velatamente insultanti, ingiurie o sproloqui di ogni genere o grado, verrà rimosso;
  • Qualsiasi contenuto che dovesse includere offese o minacce verrà immediatamente cancellato;
  • I post che raggiungono livelli di discussione eccessivi (Flame) verranno messi in Frozen, ossia non sarà più possibile commentare. Dal momento in cui verrà marcato il post (da parte di un admin) con [#frozen] qualsiasi commento successivo verrà cancellato immediatamente.
E' importante sottolineare che questa è una "Netiquette" e quindi ci si appella semplicemente alla buona educazione di tutti, nessuno escluso.

Ogni argomento on topic è ben accetto. Prima però di postare e condividere link, è bene fare una ricerca per vedere se non sia già stato discusso, utilizzando il motore interno al "Diario".

Utilizzate anche gli hashtag per una più semplice ricerca dei post in futuro come negli esempi di seguito indicati:

#Opennettuno; #Nettuno; #DecoroUrbano.

Argomenti on topic (ancorché non esaustivi od esclusivi):
  • Vita nella Città
  • Delibere, Atti, Comunicazioni del Comune di Nettuno
  • Informazioni di carattere sociale
  • Eventi che si svolgono nel nostro municipio
  • Fatti di cronaca o eventi riguardanti Nettuno
  • Rapporti istituzionali tra la cittadina e le amministrazioni nazionali
  • Cronache nazionali (normative, burocratiche, d'attualità) che impattino in modo diretto od indiretto sulla vita della comunità cittadina
Argomenti off topic:
  • Propaganda Politica
  • Propaganda Elettorale
  • Propaganda Commerciale
  • Propaganda Personale
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Chiunque desideri postare articoli o contenuti d'interesse collettivo per la comunità potrà contattare l'indirizzo mail esposto nella Home Page. L'oggetto della "divulgazione" verrà preso in esame e se coerente con gli obiettivi del "Diario" ne verrà successivamente programmata la pubblicazione e data comunicazione ("brevi mail") all'interessato che (nell'ottica di quanto richiamato nel precedente paragrafo) ne assumerà ogni diritto e dovere sul contenuto.

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Vista l'impossibilità di monitorare il "Diario" H24, 7su7, 365gg anno, in caso vengano notati comportamenti "biasimevoli" sarà possibile mandare una mail privata indirizzandola agli "Amministratori" ed utilizzando lo stesso indirizzo in Home Page indicato per le pubblicazioni.

Grazie per la Vs pazienza e disponibilità.

Gli Amministratori