1. Origini
ed inquadramento storico-politico-istituzionale
2. Sviluppo
ed inquadramento nel contesto europeo.
4. Struttura,
organigrammi ed assetto della governance
5. Scopi
e funzioni (operative e normative)
1. Le autorità
amministrative indipendenti: genesi ed inquadramento generale
Le Autorità indipendenti sono
sorte in Italia in assenza di un disegno organico, in seguito a spinte
eteronome e a difficoltà congiunturali…
La spontaneità che caratterizza
la loro istituzione, oltre alla diversità dei settori di riferimento,
costituisce uno dei motivi principali dell’eterogeneità di poteri e discipline
che contraddistingue questi soggetti istituzionali.
La “separatezza dal Governo” è
sicuramente il tratto distintivo di queste Autorità, non a caso definite
indipendenti. Il Governo, in particolare, non assume poteri di indirizzo e di
controllo nei loro confronti, quand’anche - come nel caso delle Autorità cosiddette
di prima generazione, tra cui la CONSOB - partecipi alla nomina dei componenti.
Nonostante la previsione di competenze specialistiche va da sé che la
neutralità non coincida con l’impermeabilità rispetto alle sollecitazioni di
soggetti istituzionali.
Le Autorità indipendenti sono
istituite in settori specifici e sensibili come l’emissione monetaria, i
mercati finanziari, contratti ed imprese assicurative, antitrust, scioperi nei
servizi pubblici essenziali, energia e gas, telecomunicazioni, lavori pubblici,
riservatezza. Si tratta dunque di settori che richiedono un’elevata
specializzazione e la necessità di flessibile adeguamento della normativa.
Tanto che la “delega” del legislatore è stata efficacemente paragonata al trust.
Le Authorities si collocano
inoltre fuori dal circuito rappresentativo, diretto o indiretto che sia. Non
per questo, tuttavia, esse non possono definirsi democratiche, trovando la loro
legittimazione nella procedura, nell’efficacia degli atti, nei controlli
diffusi.
Caratteristica da molti
sottolineata è la neutralità, non solo come indipendenza dal governo, ma anche
come assenza di invasività della politica nelle regole del gioco del mercato:
in particolare, esse segnano il superamento del modello della programmazione
economica sancito dal comma terzo del l’art. 41 della Cost. La neutralità non
vuol dire, tuttavia, assenza di discrezionalità.
Missione specifica delle Autorità
che regolano e vigilano settori economici è poi l’affermazione del principio
istituzionale del mercato: considerazione, questa, che giustifica l’impatto
dirompente assunto dall’Unione Europea nel consolidamento delle stesse.
E’ in particolare Giuseppe
Guarino a sottolineare come una simile “rivoluzione copernicana” sia imputabile
all’affermazione del principio del mercato: il cittadino e l’impresa hanno
assunto addirittura una posizione di preminenza rispetto allo Stato e proprio
la necessità di tutelare l’impresa dall’ingerenza dello Stato, dal government,
ha reso necessaria l’istituzione delle Autorità indipendenti, funzionali ad una
governance di garanzia.
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