Nettuno Porto e Borgo

Nettuno Porto e Borgo

lunedì 27 giugno 2016

Esperimenti di Implosione Istituzionale

La passione per la Democrazia è una brutta bestia.
Quando è sincera rischia di arroventarsi in pericolose autocombustioni.
Quando è programmata ossia pilotata ossia imposta, rischia di infrangersi sul muro asfissiante o soffocante della repressione del dissenso.
In ogni caso, sembrerebbe, la democrazia è pura utopia degna solo di interludi filosofici tra intellettuali tanto eretici quanto ininfluenti sulla realtà che giace.
La Democrazia è materia eterea, plasmata o plasmabile in dibattiti eruditi o in chiacchiere da bar, in un artefatto simbolico ed ancestrale, in un contenitore in cui c'è posto per tutto tranne che per i fatti nudi e crudi.
Si vuol dare spazio al peso e all'opinione di ognuno ma al tempo stesso si vuole limitarne l'ingerenza.
E se il peso o l'opinione non sono conformi poi alla maggioranza che ci si aspetta allora il tutto si trasforma in una deriva populista.
In realtà la Democrazia dei "puri" è un'oligarchia di fatto di pochi che ne tratteggiano limiti, circostanze, arpeggi e sfumature.
E allora quando si pavoneggia di potere al popolo, partecipazione dal basso, democrazia diretta... sarebbe opportuno prima pesare le opinioni, i fini e gli intenti perché sono quelli gli elementi che fanno davvero la differenza.
Non esiste nessuna democrazia senza un intelligenza collettiva attiva e non esiste al momento alcuna intelligenza collettiva attiva ed empatica alla base di una comunità sostanziale che creda nel valore della propria esistenza appunto come comunità.
E tutto ciò perché l'esistenza di una tale entità presupporrebbe ruoli e gerarchie ben definite in cui il rispetto delle proprie ed altrui posizioni se non assolutamente definito è quantomeno chiaro e intimamente percepito.
Perché ruoli e gerarchie, in tal senso, non escluderebbero affatto la partecipazione così come non discriminerebbero il prossimo in quanto frutto di affinità e logiche di condivisione concepite all'unico scopo e fine del benessere comune.
Utopia in altri termini.
Cari untori delle Democrazia, la superbia è il più fine e il più subdolo dei peccati. Vi lascia credere di essere onnipotenti per poi gettarvi indifferentemente e cinicamente tra i dannati!

Elmoamf

venerdì 17 giugno 2016

I compiti del Nuovo Sindaco!

Mai come questa volta va ringraziato il buon "Controcorrente.Name" che fornisce l'ottimo assist, sui doveri e poteri di un'amministrazione comunale chiamata a fare letteralmente le pulci ad anni di malaffare.
Il richiamo come la denuncia è d'obbligo!
Il prossimo Sindaco avrà un gravoso compito: mettere mano alla gestione mafiosa dell'ente.
E non perché sia Io a chiamarla spudoratamente e spregiudicatamente in tal modo ma perché gli elementi emersi e che continuano ad emergere, sul tessuto intensamente malavitoso in questa misera porzione di territorio, sono tanti e tali che richiedono un intervento determinato ed energico nonché sostenuto dal coraggio e dall'iniziativa "solidale" di tutta la popolazione.
Ecco allora che i candidati chiamati a ricoprire quel ruolo "ora" assai delicato, saranno sollecitati, in tutto e per tutto, nell'intraprendere il giusto cammino.
Da un lato un Chirurgo e dall'altro un Vice Questore.......
Ora non voglio fare il "malandrino" ma a parità di "integrità morale" e di "affidabilità" sulla persona che non trascenda in un rischio o deriva autoritaria... mi appare più congruo il secondo rispetto al primo! O No?
Ma non voglio fare campagna elettorale.
Da Malandrino metto solo pulci nell'orecchio per chi voglia o abbia la pazienza e la sostanza da ascoltare.
Si sa': C'è chi lancia il sasso e poi nasconde la mano.
Butta là una "caciara" come se fosse il mastino "watchdog" che punta il dito sul vivo e fa rischiare l'osso del collo al politico.
Io personalmente punto solo al benessere comune e rifuggo ogni ipocrisia ancorché la mia stessa presa di posizione fosse un completo abbaglio morale.
La malavita a Nettuno è accertata e accertabile.
Quanti dei recenti schieramenti elettorali possono vantarsi di non esserne stati nemmeno sfiorati?
Io dico pochi e su molti anzi su tutti pretenderei il così detto "screening".
Qualcuno l'ha chiesto?
Giusto uno lo ha fatto oltretutto sbeffeggiato per l'iniziativa.
Ecco allora che non mi nascondo affatto.
Forse avrò preso, ribadisco, il più grande abbaglio della mia Vita ma oggi come oggi solo su di un nome posso puntare per sperare in un cambiamento epocale di "atteggiamento" nei confronti della gestione del Benessere Comune... e non perché sia componente di un Movimento da più parti osteggiato e personalmente (nelle sue linee guida generali e nazionali) non completamente condiviso ma perché è sull'uomo che io punto e sull'uomo che io pretendo un impegno che vada "oltre ogni limite".
Il limite del coraggio e dell'assunzione delle proprie responsabilità nella gestione della Res Publica.

Elmoamf

lunedì 13 giugno 2016

Comunque vada sarà un Bluff

Cari Esigui lettori siete pronti al ballottaggio?
Piovono rane, come redarguiva quel film, ma i più fanno spallucce e continuano nel solco della propria vita "esumenziale".
Disseppellire, rispolverare, rivangare, rievocare, recuperare le cariatidi di un tempo defunto ove il ciclostilato del passato rendeva e rende il mondo più edulcorato e meno aggressivo o pauroso o intrepido da affrontare.
Così passa il tempo e così si avvicendano le stagioni... e nel frattempo i figli crescono e crescono le generazioni... ma nel limbo tutto rimane congelato come congelate rimangono le visioni: della realtà, delle connivenze, delle celebrazioni, degli equilibri precari e delle precarie condizioni su cui una società si regge e costringe a reggersi anche le proprie filiazioni.
Siete pronti al ballottaggio?
Penso di no.
Non siamo pronti ad assumerci responsabilità che pretendono sacrifici, difficoltà, accuse e incomprensioni in nome di un bene comune che non ci appartiene e che viene continuamente sdegnato in nome del particolare in una ipocrita rincorsa del potere combattuta a colpi di presunta irreprensibilità.
Non siamo pronti semplicemente perché ce ne freghiamo.
Viviamo in un mondo il cui "predominio" è figlio unicamente dell'interesse personale.
Chi si vanta di un disincantato spirito da "benessere comune ispirato" è un ingenuo o un astuto usurpatore della realtà.
Un imbonitore che nella società del Bonus imbastisce ed intreccia relazioni audaci nell'auspicio del raggiungimento di "facili ed innocui" obiettivi.
Siamo pronti al ballottaggio?
Se è Sì allora Vi è un unica risposta: Mettiamoli alla prova!

E al tempo vi sarà un unica alternativa: riprendiamoci la Ns dignità di uomini!

Elmoamf

domenica 12 giugno 2016

Giornalismo anticonformista d'istruzione di massa

Lo ammetto: sono un assiduo fruitore dei giornali locali!
Ogni sabato mi reco dal mio giornalaio preferito ed acquisto, al modico prezzo di una colazione per due, i settimanali di rito allo scopo di strappare" le mie copie di "informazione locale".
Non ha caso ho utilizzato il termine "strappare" perché foriero di un grosso malinteso, nel recente passato, con il "deus ex machina" della testata di "Controcorrente.name" che mi procurò un immediata espulsione tra i suoi contatti social.
Fu un equivoco, appunto, perché quel termine voleva semplicemente e soltanto sottolineare una frenesia nell'apprendere le ultime notizie sulla Nettuno da Vivere, dalla viva voce dell'unico esponente di giornalismo d'inchiesta locale.
Presi la cosa con filosofia e non mi addannai più di tanto per chiarire il fraintendimento.
Optai per una doverosa precisazione mandata per via indiretta ma in ogni caso circostanziata, nella quale esprimevo il mio rammarico per l'avventato uso del termine.
Conclusi lì le mie scuse (estremamente opportune e dovute indubbiamente) perché non sono uso ad incensamenti oltre misura.
Il melenso, la glassa e lo zuccheramento della realtà a fini di una spesso falsa riconciliazione, per quanto non possa effettivamente o tangibilmente apparire, non mi appartiene affatto!
Sono un tipo arcigno e non dimentico facilmente.
E forse è questo mio "difetto" che mi porta oggi ad una delle più feroci critiche che abbia mai avuto voglia di esprimere.
E non per l'uomo... cui il rispetto è sempre dovuto (...a prescindere, parafrasando il magico Totò), non è per l'uomo che m'indigno!
Ma per il principio (Colpevolmente? Gravemente? Consapevolmente? Proditoriamente? Ingenuamente?) volgarmente calpestato.
Quel principio e quei principi di cui in troppi ci vantiamo ma per i quali è del tutto evidente che nessuno di noi è in grado di dimostrare di esserne all'altezza.
Leggo in continuazione di "questione morale", di malaffare, di una Nettuno che si fa beffe delle norme, dei regolamenti, delle leggi... di clan, di cosche, di inciuci, di infiltrazioni in questo o quello ufficio politico, tecnico, comunale.
Leggo e leggo e spesso mi appassiono ma non posso nascondere un certo malessere ed un certo fastidio quando lo scritto, che si vanta di un certo distacco, appare tutt'altro che superpartes e sembra in effetti costruito per disegnare architetture il cui sospetto suscitato possa fungere da efficacie bomba ad orologeria contro un target "particolarmente" definito.
Questo non è giornalismo d'inchiesta e neanche decisa, disinteressata e spregiudicata denuncia senza macchia.
Tutto ciò appare, più che altro, sottile sotterfugio per creare ad arte: esasperazioni, preoccupazioni, dubbi e recriminazioni. Elementi che, a tempo debito, torneranno forse utili per costruire altri scenari e teoremi che possano rafforzare o affossare future posizioni di potere.
Si ha paura o fastidio del nuovo che avanza?
E sì! Mi riferisco al 5 Stelle che esplode quale primo movimento politico cittadino, nelle percentuali di votazione, ed approda sicuro al ballottaggio.
E mi riferisco al caravanserraglio che appoggia l'altro contendente, colmo di compromessi ed accordi cui la lucidità ha lasciato forse solo il tempo che è riuscita a trovare.
Improvvisamente torna l'ombra di un Vice Questore alla testa di un movimento politico e dall'altro lato un'uomo impegnato, che può vantare nel proprio curriculum la partecipazione e missioni umanitarie nei paesi del sud del mondo, che prende pubblicamente l'impegno si scovare sotto le macerie dell'ufficio tecnico.
Allora l'incenso va al secondo e tutte le preoccupazioni sono rivolte al primo!
Ma che razza di modo è questo d'intendere il giornalismo?
Le critiche si fanno nel merito, nella verità ricercata, nel coraggio ma soprattutto nell'onesta intellettuale nei confronti della quale siamo e saremo sempre enormemente debitori.
Chi scrive mette sempre in anteprima il dubbio...  sulle proprie capacità di analisi in primis.
E non perché debba forzatamente ritenermi inadeguato, incapace o inopportuno rispetto al mio pensiero, del quale non possa neanche vantare sicurezza.
Affatto!
Proprio perché sicuro della mia identità e della mia volontà nonché della determinazione che infondo nella ricerca della necessaria "purezza" in ciò che "dico", espongo il mio pensiero e la mia visione prima al vaglio della cognizione da un altro punto di vista che non sia il mio appunto.
Cercando d'immedesimarsi per quanto possibile... e per quanto possibile comprendere il punto di vista altrui... necessariamente non partendo dal sospetto "tout court", influenzato e di parte, cui ognuno di noi inevitabilmente è soggetto.
Ecco allora che quel dubbio s'insinua e porta con se una coltre di fumo di cui personalmente sempre diffido.
Sono nato complottista "anchi'io" ma spero di aver imparato a distinguere tra complotto ed opportunismo.
Vedete, cari esigui lettori, il complotto è quel complesso di azioni e reazioni programmate a tavolino da qualcuno che tende a raggiungere obiettivi ai più invisi ma inconsapevolmente dalla massa sostenuti, sotto l'attenta e articolata regia di scaltri quanto spregiudicati "intellettuali".
L'opportunismo, diversamente, è quel complesso di azioni e reazioni che si adeguano ad un complotto o meno esistente al fine di raggiungere un obiettivo il cui interesse è meramente personale e particolare e nulla ha a che vedere con una visione intellettuale o di più ampio spettro della realtà ideale.
Ora se il primo può facilmente suscitare biasimo per lo scopo occulto che inevitabilmente è capace di sottendere... il secondo è del tutto "diabolico" per le motivazioni spesso infime con cui è capace di giustificarsi.

Elmoamf

martedì 7 giugno 2016

Quelle strutture lasciate colpevolmente al caso

Se da un lato il detto "di necessità virtù" spesso giustifica situazioni improvvisate dall'altro chi vive d'improvvisazione non può pretendere di governare.

E questo vale sia per chi vanta capacità, tutte tra l'altro ancora da dimostrare, sia per chi può far valere una certa esperienza, tutta tra l'altro attentamente da ponderare.

La verità, per personale ed umile considerazione, è che quando le cose o meglio certe cose si lasciano al caso non è il caso a prendere il sopravvento ma l'auto-implosione,

E allora è perfettamente inutile rivendicare ogni sorta di integrità morale, di volontà ancestrale, di sostegno o affossamento virtuale.

La determinazione, nel creare un nuovo soggetto senziente, capace di intendere e di volere e pertanto, solo ed unicamente attraverso questo passaggio, capace anche inequivocabilmente e autonomamente di esistere, è un processo che richiede: pazienza, costanza, autorevolezza, competenza, ottica, lungimiranza, progettualità... e un pizzico di "culo" (che non guasta mai).

Svegliarsi la mattina e dire: "oggi metto su una cosa... e poi glie le canto io a tutti quanti..."
E' roba da tristi dilettanti allo sbaraglio, tanto innocui quanto sboroni!
Quel tipo di dilettanti che vendono sovente la pelle dell'orso prima di averlo catturato e biasimano il prossimo perché no 'l' "ha" votato.

Signori miei, le strutture non si lasciano colpevolmente al caso così come i progetti non s'inventano sommariamente e sbrigativamente all'unico scopo di riempire un vuoto.

Perché se per raggiungere un obiettivo esiste più di una strada, la sola che potrà autenticamente realizzarlo sarà quella intrapresa con una ferrea, consapevole e critica volontà!

A buon intenditor poche parole!

Elmoamf

Quei Sigilli opportunamente violati...

"Io Denuncio!"
Disse il Tale, indicando la soglia violata.
La serratura manomessa. L'ingresso evidentemente usurpato.
La sicurezza anzi la certezza del risultato elettorale indubbiamente compromessa...

Ho come l'impressione di essere catapultato in una realtà pirandelliana in cui la Maschera ossia l'interpretazione del personaggio (in tal caso L'Offeso) la fa da padrone.

Opportune, infatti, appaiono certe "irregolarità" ad orologeria che sovente intervengono a denuncia di un crimine "artificiale" ed insabbiamento di una realtà meno opportuna.

Sarò franco e pertanto pronto alla querela ma certe notizie mi lasciano non solo affranto quanto drammaticamente sconsolato.

Apprendere il fatto che l'ufficio elettorale sia stato oggetto di "intromissioni illecite" e che il fatto stesso sia stato "conclamato" da un candidato a consigliere di una lista in appoggio al "terzo in comodo"... lasciatemi dire, per lo meno, che sia un episodio alquanto "singolare".

Ora... delle due l'una!
O qualcuno "rosica" e con metodi poco ortodossi.
O qualcuno broglia nella maniera più subdola!

Quella "maniera" che non permette di comprendere quasi mai da chi parte la "manomissione":
Per assenza di prove.
Per connubio d'interessi.
Per opacità di comportamenti.
Per architettura criminale che solo sponde "secolarizzate" possono evidentemente garantire.

Ohibò è stato violato il "sancta sanctorum" del comune, l'ufficio elettorale ove erano custoditi i risultati sorprendenti dell'ultima tornata elettorale.

Un raggruppamento che (dato per scontato... certamente a priori confinato nell'anonimato) ha raggiunto "eccezionalmente" il ballottaggio.
Un altro (vista la "corazzata" di un certo tipo alle spalle e a supporto)... pure!
Ed un terzo (dotato di una corazzata "medesima, autoreferenziale ed equivalente") che ne esce evidentemente "sconfitto".
Il tutto condito in un emblematico contorno di: "Tutto il resto è noia"!

La magistratura chiamata ad indagare... e magari qualcuno auspica il "riconteggio" delle schede:
"Signori miei, i sacchi sono stati intaccati". Abbisogna fare chiarezza!".

Il paladino della Nettuno storica punta il dito.
E' senza macchia.
Non sarò certo io a imbrattarlo.
Sono un profano e mi diletto con poco.
Poche righe basate sul nulla. Solo impressioni. Solo affreschi di un certo "modus vivendi" che ho imparato ad osservare.
Amante dello scrivere, scrivo per diletto ma rimarco per audacia e sottolineo per "dispetto".

Sarei proprio curioso di scoprire l'autore di un siffatto "intervento criminale" !

E sì! Perché violare in qualsivoglia maniera il risultato elettorale cercando di contraffarlo o metterlo in dubbio attraverso azioni o proposizioni fraudolente è inequivocabilmente un reato... per lo stato di diritto di cui abbiamo imparato a non avere "assolutamente" più rispetto.

E se non lo è per la legge, che in ogni caso lo prevede, lo è certamente per la giustizia "finale" di questo mondo e di ogni essere "umano" ove l'ipocrisia del comportamento porterà ineffabilmente a confrontarsi con il proprio animo.

Non dimentichiamoci che nel futuro prossimo venturo saremo tutti solo cenere ed ossa, solo qualcuno... forse... potrà aspirare ad una collocazione più dignitosa!

Che l'onestà, soprattutto quella intellettuale, sia con Voi come la Forza (un tempo vantata dai Cavalieri Jedi di mitologia memoria hollywoodiana) lo è sempre stata rispetto all'irreprensibilità dei servitori dello Stato.

In memoria di Giorgio Ambrosoli.
Martire della Repubblica Italiana.

Elmoamf

domenica 5 giugno 2016

#OpenNettuno non è andato in vacanza...

Più semplicemente rimane sul Blog, lasciando alla buona volontà dei lettori di venire a leggerlo e non "forzando" più la mano in un auditorio cui probabilmente (in tutta libertà s'intende) interessa altro rispetto ai contenuti di questo saltuario diario di bordo.
Si lasciano quindi al tempo i lidi di Facebook sempre e naturalmente nella speranza che qualcuno ne colga il testimone e alimenti da lui l'impresa ciclopica.
Perché di impresa ciclopica in effetti si tratta.
Svegliare dal torpore del pensiero-azione (condizionato, conformista, meccanico, pilotato e totalmente acritico) un'immensità di individui che hanno perso ormai ogni senso di appartenenza, di comunità, di solidarietà sociale, di rispetto istituzionale... è sì, inequivocabilmente, un'impresa ciclopica anzi titanica, ai limiti dell'Utopia di Thomas Moore.
Si rimane quindi confinati in questo angolo di mondo ma non perché ci si voglia esiliare o ghettizzare o emarginare vittimisticamente... più semplicemente (...rimarcando...) per scelta filosofica. Ritenendo, infatti, che la "vera" ossia "sostanziale" speranza giaccia solo nella determinazione!
Nella determinazione di coloro che riterranno essenziale l'esistenza di queste pagine e che da queste trarranno auspicio ed ispirazione per costruire "altro".
Una determinazione che riguarda l'autore di questo diario per primo ma che si rivolge appunto ad ogni uomo dotato di buona volontà.
Non v'è speranza senza determinazione.
Non v'è esistenza senza un sano istinto di sopravvivenza.

Torniamo allora alle giornate odierne.
Giornate intense di politica e politicanti.
Giornate di comizi entusiasti  o entusiasticamente osannati.
Giornate di giornalismo sovente sulla graticola in un paese che spesso si schiera ma altrettanto sottolinea orgogliosamente la sua integrità superpartes.

Non spetta a me il giudizio su certe esternazioni ma quantomeno ci tengo a non nascondermi dietro false ombre o al mitico dito.

Sono rimasto estremamente basito e perplesso dietro certe dichiarazioni perentorie di alcuni esponenti della stampa locale. Nel momento in cui si sbandierava una certa insindacabile equidistanza al tempo stesso si incensava "uno su tutti" con fiumi di parole e plausi virtuali.

Forse l'onesta "intellettuale" non è proprio di questo mondo e presumibilmente non appartiene neanche al sottoscritto ma è avvilente assistere a certi teatrini giullareschi ove tutti si professano innocenti o unti dal Signore!

Si scrive in orario di chiusura dei seggi senza pertanto una concreta conoscenza dello stato dell'arte.
L'affluenza rispetto al personale preventivato è stata certamente buona, almeno con riferimento all'ultimo dato rilevato.
Si auspica che anche il voto sia stato libero e consapevole ben sapendo che su tale argomento ahimé si ritorna tragicamente sui binari contrassegnati dall'Utopia di Moore!

Come può una campagna elettorale o meglio una giornata di scelta epocale ed apicale partire già con migliaia di voti "assegnati"?
Voti letteralmente costruiti e comprati a tavolino di cui "tutti" sono consapevoli ma di cui nessuno è in grado di denunciare il "condizionamento"?

Forse perché siamo in un paese di cialtroni, imbroglioni, ciarlieri, imbonitori, guitti e malandrini?
O siamo in uno Stato o Enclave o Comunità di criminali incalliti ove appunto il crimine è la norma e la sopravvivenza una necessità e non più un diritto?

E' una domanda che rimane senza risposta. In un comune già di recente commissariato per infiltrazioni di stampo mafioso ove per la seconda volta in dieci anni una giunta è stata destituita per contrapposizioni poco chiare rispetto agli interessi generali. Un comune che si lascia dietro una scia di opere incomplete che gridano non solo vendetta e giustizia ma pretendono la certificazione dei responsabili e dei mandanti occulti di un conclamato malaffare. In un comune in cui un buffetto sulla spalla dell'imprenditore edile sull'avventore dell'ufficio tecnico-urbanistico basta a condizionare una lottizzazione di comodo. Un comune che si accorge dopo sedici anni (anche se forse sono anche meno ma anche fosse già un anno dovrebbe essere uno scandalo!) che un cartellone non è a norma e oscura pagliaccescamente le pubblicità solo a partire dai primi miasmi elettorali, lasciando poi il resto tutto il resto al caso... e alla tenacia di chi vorrà cimentarvisi... nello sbroglio di una matassa fatta di regolamenti comunali che neanche consiglieri in pectore (presenti o passati) sono in grado di comprendere perché consiglieri evidentemente e totalmente impreparati ed improvvisati. In un comune che potrebbe vantare ricchezze invidiabili (per interesse paesaggistico, artistico, culturale e religioso) ma lascia morire le proprie spiagge attraverso sversamenti abusivi e solo per non pestare i piedi alle speculazioni di certi potentati...

In questo comune allora di cosa vogliamo parlare?
Di cosa ci vogliamo lamentare?
Di cosa "minchia" pretendiamo la gogna e la giustizia sommaria del tal dei tali laqualunque?

Volete la mafia, la criminalità organizzata, l'arroganza di certi clan capace di comprarvi per un tozzo di pane?

E allora state zitti e proni e non rompete più i C....... !

Aspetto rimostranze dalla malavita... ma sono abbastanza tranquillo visto appunto lo scarso interesse che suscitano queste saltuarie pagine.

Buona nuova giunta a tutti e chissà forse la malavita questa volta ne resterà fuori.

Ci credo poco considerato l'enorme chiacchierato che da più parti è stato additato. Purtroppo senza riscontri come al solito, in questi casi, ove conta più la querela del delinquente contro la rimostranza orgogliosa del cittadino che denuncia soprusi. Soprusi per i quali piuttosto che la giustizia è pronto il martirio ed al posto di un solidale e comune sostegno è meglio che si muoia al più presto ammazzati!

Elmoamf

venerdì 3 giugno 2016

Cialtroni di professione

Quella cialtroneria che non è solo figlia dell'ignoranza ma frutto acerbo o melenso di un connaturato ed idiota pressappochismo!

E così si conclude anche questo percorso.

Spiace un poco perché tante sarebbero le cose da dire ma è evidente che manchi l'uditorio.

Forse perché non pronto!
Forse perché non predisposto!
Forse perché non disposto!

E allora a volte è meglio lasciar la mano e dare spazio a nuove proposizioni.

Per chi abbia la voglia, il tempo e la determinazione di cogliere, affrontarle e se possibile farle fruttare.

Mi congedo.

Un augurio a tutti.

Elmoamf