Nettuno Porto e Borgo

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domenica 22 maggio 2016

Il professionismo dell'approssimazione



Siamo allo sprint finale e i candidati sindaci sembrano essere tutti in prima linea o perlomeno sembrano esserlo i loro sgherri e sostenitori.

Gazebo sul lungomare, facchini in bicicletta o in camioncino a girar in tondo col "Cartellone".

Cartelloni a "norma" ovunque, dal balcone al cornicione all'impiantone che è più a "norma" di tutti ma solo ora si scopre che è troppo grosso ed esagerato.

Non c'è da stupirsi, siamo nel paese della cuccagna e si sa' quanto Pinocchio ne fu ammaliato tanto da conquistarne fantastiche orecchie d'asino!

Siamo allo sprint finale e allora dovremmo valutare il peso concreto dei ns "aspiranti" alla gestione della Res Publica.

Tutte brave persone, per carità, tutte impeccabili nelle loro posizioni o pose selfigrafiche ma mi chiedo ossessivamente, come un tarlo che scava la sua fossa, quanto c'è di concreto dietro tali figuri?

Sarà che mi ostino a considerare certi elementi e situazioni partendo da un principio imprescindibile:
Capacità, competenza e determinazione.

Doti che, altresì, dovrebbero implicare, a cascata, una serie di altri requisiti e qualità che ne completino ed esaltino le varie sfumature...

E' all'ombra di siffatta ostinazione che l'interrogativo non solo sollecita la mia curiosità ma angustia tremendamente il mio animo poiché, se da un lato quelle doti dovrebbero presupporre anche una sufficiente integrità morale e legale e dall'altro un efficacie padronanza degli strumenti normativi, il dilemma così posto rimarrebbe privo di certezze e sana fiducia nel futuro prossimo.

Il professionismo dell'approssimazione è una brutta bestia della quale non si è semplicemente vittime ma per la quale si ricopre spesso il ruolo di tristi e cinici carnefici sulla scia di quel terribile assunto teorizzato da Norbert Bilbeny sull' Idiota Morale.

Il professionismo dell'approssimazione è la morte della vera politica ed il trionfo dell'asservimento al potere di turno rappresentato dal volgare signorotto locale.

Ora ci si dovrebbe chiedere come ci si può difendere da una così profonda piaga, una gola profonda, immensa, immersa e radicata nella società e nei circoli dei così acclamati cerchi magici, intrisa d'interessi trasversali che hanno abbondantemente ingrigito e resa impenetrabile la coltre di fumo che avvolge i vari sodalizi politico-elettorali.

La risposta è ahimé perentoria e sentenziante: non v'è via d'uscita!

Una via d'uscita implicherebbe una sana presa di coscienza di una realtà avvilente che evidentemente non siamo in grado di compiere.Troppo presi dai ns affanni quotidiani per celebrare la virtù del comportamento, troppo presi dalle ns tragicommedie affliggenti per affermare e sostenere un sacrosanto principio di cui si riesca ad essere anche ed al contempo alfieri esercitanti.

Nel ns piccolo siamo tutti malfattori... ed agiamo, ragioniamo, pontifichiamo come piccoli criminali in erba, nell'invidia e nella speranza, assai vana, di sostituire un giorno i ns aguzzini per esercitare al loro posto il sacramentale ruolo di infidi ed arroganti giustizieri.

Buone elezioni a tutti!

Elmoamf