Immaginiamo uno spiazzo, un terreno, una superficie...
E poi immaginiamo un idea !
Ecco, non c'è cosa più difficile che immaginare un idea o meglio immaginarla e poi tradurla nella realtà.
Perché l'idea alle origini è sempre bella.
E' quando si tenta di realizzarla che remano tutti contro!
Disfattisti, opportunisti, interessati, confusi, superbi, saccenti, bastian contrari, arroganti, malavitosi, speculatori, sprovveduti ed infine, ultimi ma non ultimi anzi "subliminalmente" primi: gli Inetti.
Gli Inetti sono il collasso di questa società... ma non riuscirebbero ad esser tali senza il nostro colpevole aiuto!
Buonanotte con un pensierino acido:
"Vita brevis, ars longa, occasio praeceps, experimentum periculosum, iudicium difficile"
Elmoamf
Per Informare, Per Condividere, Per Partecipare con senso critico allo sviluppo della comunità di Nettuno e della coscienza civica dei suoi cittadini
Nettuno Porto e Borgo
mercoledì 26 novembre 2014
sabato 15 novembre 2014
Res Publica - Quando e Dove si è perso il senso Civico?
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venerdì 7 novembre 2014
Oltre all'Onore, gettiamo la Spugna!
Debbo dire che forse è una
fortuna che qui si è in pochi e quindi sostanzialmente non ci legge nessuno,
altrimenti sai che dolori e mal di pancia!
E’ già! Perché la farsa che
continua a consumarsi, sotto gli occhi allibiti di qualcuno, esterrefatti di qualcun
altro e divertiti di tutti (evidentemente), è degna del miglior spettacolo
della rivista italiana del primo novecento.
La drammaticità degli eventi
condita da una certa sapienza nell’arte di arrangiarsi e di trasformare i
disastri in burla, i problemi in occasioni o meglio in sotterfugi, le
difficoltà e le disgrazie in sonore risate da quadretto tragicomico!
Non si salva nessuno. Non si
salvava prima e certamente ancor meno adesso.
Tutti attori di una stessa messa
in scena.
I ladri in doppiopetto da un
lato, i farabutti in jeans e maglietta dall’altro, i furbi in panni casual da
un altro ancora, i rappresentanti e difensori delle istituzioni che governano ,
amministrano e controllano (o perlomeno si presume che lo facciano o si
prodighino a farlo), i contestatori di piazza che sbraitano, urlano, inveiscono,
i sostenitori dei principi democratici e gli oppositori ai principi
democratici, i fautori della partecipazione dei cittadini alle responsabilità
comuni e quelli che nutrono perplessità nell’effettiva valenza, capacità,
efficacia ed opportunità che tali cittadini partecipino fattivamente… e via di
seguito discorrendo.
Sembra
che il territorio sia ormai preda non tanto del malaffare tout court ma
di una pandemia demenziale che ha infettato come un virus letale ogni mente ed
ogni coscienza, abile o inabile, ignorante o senziente.
Una
cappa opprimente ed asfissiante, sovrastante il cielo sopra Nettuno, che preme
come un enorme pistone pneumatico sulle casse toraciche dei suoi cittadini non
permettendo a nessuno di respirare e ragionare lucidamente.
Si è stretti nell’urgenza di
additare un colpevole, il colpevole.
E non importa se chi punta il
dito è a sua volta immerso nel fango della sua ipocrita “onestà”, correttezza,
equità e rettitudine, perché qui c’è solo d’accusare, c’è solo spazio per
aggredire e nessun margine per ponderare, meditare e riflettere sugli scheletri
nell’armadio nascosti nel privato di ogni stanza da letto.
Suvvia siamo seri, accuse ed
accusatori, accusati e contro-accusatori, gettiamo la maschera dei finti
indignati, dei facoceri e degli imbonitori ed imbracciamo chi la penna, chi il
forcone, chi il megafono e chi il codice civile o penale.
Diamo libero sfogo a questo
pattume, a questo marciume. Diamogli un significato definitivo e sostanziale: Qui
il più pulito c’ha la rogna eppure schifa l’odore del vicino.
Allora siamo condannati tutti alla
fogna?
Mi vien da dire: Oltre all’onore sembrerebbe
inevitabile gettare definitivamente anche la spugna!
lunedì 3 novembre 2014
Bilancio Partecipativo e Bilancio Partecipato
Bilancio Partecipativo e Bilancio Partecipato
Strumenti a Confronto
Ipotesi di lavoro
Dovrebbe essere sufficientemente ovvio che si stia lavorando per migliorare "le cose" e non per approfittarsene e pertanto rischiare di peggiorarle, sostanzialmente "fregandosene" rispetto alle conseguenze delle proprie azioni.
Pertanto alla base di questo impegno e di questo studio vi è e vi deve essere una sottintesa e sostanziale responsabilità degli attori in gioco.
Ciò premesso, affrontiamo la tematica per approcci via via più dettagliati ed approfonditi.
Agendo però e necessariamente passo passo ossia con metodologia, pazienza e tentativo di essere i più esemplificativi e semplici possibili nell'esposizione e nella diffusione dei contenuti.
Il primo passaggio, quindi, verte nella distinzione o meglio nella messa in evidenza non solo delle terminologie con le quali si indicano i mezzi da utilizzare ma anche delle metodologie attraverso le quali esse stesse si differenziano.
L'oggetto di analisi, in questo contesto, è il Bilancio: "summa" dell'attività amministrativa e gestionale (di indirizzo politico, sociale ed economico) di una comunità organizzata.
E' evidente (per alcuni ma ahimé ancora non per molti) che la fase di analisi, costruzione, elaborazione, gestazione e "parto" definitivo di un Bilancio sia la chiave di volta sulla quale poi si poggino le architravi direzionali che dovrebbero generare equilibrio e distribuzione dei pesi e contrappesi degli investimenti e delle risorse a disposizione.
Sia in meri termini contabili di entrate e di uscite: economiche, patrimoniali e finanziare.
Sia in meri termini contabili di entrate e di uscite: economiche, patrimoniali e finanziare.
Sia in più specifici termini di programmazione: di spesa, di costi, di ricavi e soprattutto di ricaduta civica e sociale.
Conseguenzialmente: Il tema del bilancio è un oggetto assai oscuro.
Data la natura della sua essenza ossia dato l'aspetto prettamente tecnico che esso evoca, il Bilancio può apparire come un corpo estraneo (alieno) a tutti coloro che vogliano dare un fattivo contributo alla gestione e valorizzazione delle ricchezze insite nella propria comunità.
Apriamo qui una piccola parentesi: Le ricchezze nascoste!
Cosa sono le ricchezze nascoste?
Sono tutte quelle capacità, insonni, insite nell'intelletto umano ma non sufficientemente supportate dalla veglia dello stesso intimo intelletto che le custodisce.
In altri, più semplici e diretti termini, sono quelle competenze, professionalità, conoscenze, esperienze, padronanze di argomenti e perizie di approcci e realizzazione di progetti che istintivamente tendiamo a trascurare quale valore aggiunto delle opportunità personali nel tentativo di realizzazione di lavori sociali e di gruppo spinti da quell'istintivo spirito di appartenenza nella gestione civica e comunitaria di un territorio.
Chiusa la breve parentesi... di sprone all'iniziativa ed alla partecipazione di tutte quelle realtà intellettuali dormienti... Torniamo al Bilancio!
La natura "erroneamente" aliena del Bilancio risulta essere l'oggettivo elemento di ostacolo ad una maggiore partecipazione critica e responsabile alla sua formazione.
Nell'ambito dei tentativi di sviluppo di una maggiore consapevolezza e partecipazione attiva dei soggetti individuali e collettivi delle diverse comunità caratterizzanti il territorio, si è sviluppato il concetto di Bilancio Partecipato e Bilancio Partecipativo.
All'apparenza sinonimi, queste due tipologie e metodologie d'azione distinguono, diversamente due specifici approcci nelle possibilità, eventualità e direttrici insite nelle dinamiche di realizzazione del Bilancio stesso.
Per tale motivo è necessario metterne in evidenza le sostanziali peculiarità organizzative, partecipative e realizzative, al fine di individuare tra di esse lo strumento più adatto alla particolare situazione locale e territoriale.
Ancorché non vi sia una sufficiente e storica letteratura sull'argomento (godendo in tal caso del sostegno intellettuale di "studi" sicuramente più autorevoli di queste poche righe) potremmo sufficientemente definire l'ambito d'azione d'intervento di entrambi nei seguenti modi:
Il Bilancio Partecipativo:
"Il Bilancio Partecipativo è un metodo di formazione del bilancio preventivo che richiede la partecipazione diretta dei cittadini alla redazione di specifici capitoli di spesa nei limiti di quanto appositamente stanziato dall'amministrazione pubblica"
Il Bilancio Partecipato:
"Il Bilancio Partecipato si sostanzia nella partecipazione popolare alle decisioni inerenti gli interventi pubblici e si realizza attraverso incontri con la cittadinanza finalizzati alla conoscenza del bilancio dell'Ente pubblico così come proposto e all'accoglimento, per il tramite della mediazione dei soggetti dotati di rappresentanza politico-sociale, delle istanze direttamente provenienti dai cittadini"
Ora! La capacità dell'uno o dell'altro d'incontrare le fattive esigenze di una comunità, articolata, complessa e diversificata rispetto alle proprie esistenze, provenienze ed evidenze (sociali-culturali-religiose) è assai ardua.
Per tale motivo nasce il bisogno e la necessità di individuare e quindi stabilire le priorità di una cittadinanza attiva.
Priorità che debbano tener conto della volontà di ognuno di esporsi con il proprio intelletto e le proprie capacità nell'individuazione di percorsi atti a realizzare un benessere comune il più comunemente, realisticamente e potenzialmente realizzabile
Nell'ottica di tale obiettivo nasce l'esigenza di approfondimento di determinate tematiche che siano in grado di raccogliere e coagulare intorno a loro personalità in grado di esprimerle al meglio.
Partendo da un "simile" presupposto, si esprime l'esigenza e quindi il richiamano di tutte quelle intelligenze, personalità e competenze in grado di tradurre in elementi pratici, perseguibili e conseguenzialmente realizzabili le istanze di una comunità territoriale fondata su valori di condivisione e crescita individuale (personale) e collettiva (comunitaria)!
Elmoamf
Pizzini 2.0
Un tempo dominavano i pezzettini di carta.
Era con quelli che s'impartivano ordini e si lanciavano precisi messaggi. Poi fu l'epoca dei post-it, anzi no, perché anche quelli erano pezzi di carta, solo un po' più colorati e con l'eventuale vantaggio di una patina adesiva. Ma duro poco perché nell'era del villaggio globale i pezzetti di carta non servono più o meglio non servono più a quel preciso scopo, soppiantati oramai dal più funzionale (immediato, gratuito ed onnicomprensivo) social network.
Eccolo il pizzino moderno:
lo "stato" Facebook o (per i più sofisticati ed intellettuali) il tweet laconico.
Bastano poche righe e chi deve capire si adegui altrimenti il linciaggio (mediatico fino ad un certo punto) non si fermerà e gli animi aizzati passeranno dalle parole ai fatti.
I fatti!
Quelli tristi da cronaca nera anzi cronaca sporca 2.0!
Povera Italia o poveri pizzini o poveri post-it?
No, poveri noi uomini più simili a bestie fameliche ed atroci che ad esseri senzienti e responsabili.
Inhumanity - Work in progress!
To be Continued...
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