Nettuno Porto e Borgo

Nettuno Porto e Borgo

Nettuno nell'Enciclopedia dei Comuni

Nettuno
Lazio

Nettuno è un comune situato a 60 km da Roma ed è l'ultimo comune a sud della provincia di Roma. Si trova al confine tra l'agro romano e l'agro pontino. È una città del litorale laziale ed infatti è bagnata dal Mar Tirreno. Confina a nord e ad ovest con il comune limitrofo Anzio, ad est con i famosi Castelli Romani e con Aprilia (LT), a sud con la provincia di Latina mediante l'omonimo capoluogo pontino. Il Presidente della Repubblica (1999-2006) Carlo Azeglio Ciampi, il 24 febbraio 2003 ha proclamato Nettuno città. Oggi, è una città in via di espansione: il numero dei suoi abitanti cresce di anno in anno, anche per via degli esosi costi delle case della vicina capitale. Grazie ad un progetto a costo zero per le casse del comune, è stata avviata la raccolta differenziata, anche con la raccolta porta a porta nel centro storico.
Nettuno é medaglia d'Oro al merito civile con la seguente motivazione: «Città strategicamente fondamentale per il comando tedesco, impegnato a bloccare lo sbarco degli anglo-americani, fu sottoposta, all'indomani dell'armistizio, a dure evacuazioni e a feroci rastrellamenti e rappresaglie, dando prova di numerosi episodi di resistenza all'oppressore. Oggetto di continui e violentissimi bombardamenti, subiva numerosissime vittime civili e la quasi totale distruzione dell'abitato e del patrimonio agrario. I sopravvissuti seppero resistere, con fierissimo contegno, alle più dure sofferenze della guerra ed affrontare, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione morale e materiale».
L'attività turistica è di fondamentale importanza per Nettuno. Durante la stagione estiva le vie e le piazze del centro si affollano di turisti e persone di tutte le età, provenienti da tutte le città vicine. Di giorno è il mare ad attirare, la sera il vivo centro storico. La storia ed i luoghi di interesse invitano molte persone ad ammirarne le bellezze. Parte della città è cinta da mura medievali, al di fuori delle quali si trova il Forte San Gallo costruito da Antonio da San Gallo; il Cimitero dei caduti americani della Seconda Guerra Mondiale; Torre Astura; Villa Bell'Aspetto conosciuta come Villa Borgese o villa Costaguti e il Porto Turistico. La città è anche meta di turismo religioso grazie al Santuario di "Nostra Signora delle Grazie" e Santa Maria Goretti. Da non dimenticare il turismo legato allo sport del Baseball.
DA VEDERE
Nel territorio del comune, all'interno di un poligono militare, situata a circa 5 km a sud dalla città, si trova Torre Astura. Edificata su un antico porto romano ancora visibile, nel 1193 dai Frangipane, signori del posto, che costruirono una fortezza marittima con una torre a pianta pentagonale circondata dalle acque e collegata alla terraferma da un ponte ad arcate in laterizio. Nella zona che la circonda si trova una pineta dove scorre il fiume Astura.

Villa Bell'Aspetto, conosciuta come Villa Borghese o Villa Costaguti
La Villa cardinalizia facente parte di un sistema costiero di ville, quali quelle di Anzio come villa Adele, Villa Sarsina e Villa Albani, tutte edificate da Cardinali come dimore di rappresentanza e di svago, fu fatta costruire nel 1648 dal Cardinale Vincenzo Costaguti, appartenente ad una ricca famiglia di banchieri genovesi stabilitisi a Roma alla fine del '500. I Costaguti rimasero proprietari dell'edificio fino al 1818, anno in cui, per debiti, lo vendettero a Don Giovanni Torlonia. Nel 1832 la proprietà fu acquistata dal principe Camillo Borghese, marito dì Paolina Bonaparte, la sorella di Napoleone I. La Villa Bell'Aspetto, questo il nome con cui era chiamata, da allora è sempre appartenuta ai Borghese che tuttora la possiedono. La Villa è stata eretta in posizione dominante su un colle prospiciente il mare, circondata da un ampio parco-giardino, disegnato nel 1840, con giardino all'italiana, giardino degli aranci e bosco. Interessanti le gallerie scavate sotto la villa ed utilizzate durante lo sbarco degli alleati nel corso della seconda guerra mondiale. Il parco presenta una rigogliosa macchia mediterranea con numerose piante di essenze tipiche autoctone di Farnia, Leccio, Sughera e Pino domestico. Oggi la villa è conosciuta come Villa Borghese.

Cimitero dei caduti americani
Dopo la Seconda Guerra Mondiale venne stanziato per i caduti americani, nella periferia di Nettuno, un vasto parco in cui i soldati periti durante le operazioni vennero sepolti in corrispondenza delle caratteristiche croci bianche (senza lapidi) e delle Stelle di David. Riposano 7862 caduti. Al fondo del parco vi è un monumento e uno spazio suddiviso in due parti: la zona ovest in cui vi sono i nomi dei caduti e la zona est in cui viene mostrato l'arrivo degli alleati in Italia. Sono giunti a commemorare i loro caduti, due presidenti degli Stati Uniti d'America, George H. W. Bush, nel 1989, in occasione del Memorial Day, e Bill Clinton, nel 1994, per il 50°anniversario dello sbarco.

Santuario di Nostra signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti
Il Santuario sorge alla fine del Lungomare Giacomo Matteotti, sulla costa, in prossimità della foce del fiume Loricina. È situato dove una volta c'era la chiesina dell'Annunziata. Fu costruito per volere dei padri passionisti nel 1914, grazie all'aiuto del Papa Pio X. Il santuario che ospita, soprattutto, la cripta della Santa Maria Goretti, ha anche l'onore di avere esposta la statua lignea della Nostra Signora delle Grazie: la tradizione vuole che la statua lignea, aprrodò sulle coste di Nettuno, nel 1550 dall'Inghilterra, dopo lo scisma anglicano. In Inghilterra in quel periodo le chiese vennero confiscate e le statue dei santi distrutte. Così dei marinai imbarcarono le statue della Madonna delle grazie e di altri santi su una nave diretta a Napoli; la nave però, a causa di un violento temporale, approdò a Nettuno. Così le statue della Madonna delle Grazie, San Rocco, e San Sebastiano, vennero riposte nell'allora chiesina dell'Annunziata. Questo approdo fu interpretato come un gesto della Madonna, così le tre statue rimasero lì, dove sono tutt'ora conservate.

Altre chiese:
San Giovanni
San Francesco
Sant'Anna
Sacro Cuore
Chiesa della Divina Provvidenza
Chiesa del Perdono

Forte Sangallo
Fortezza costruita tra il 1501 ed il 1503 da Antonio da Sangallo, per volere di Cesare Borgia. Fu edificata per proteggere la città, definita il granaio del Lazio, dagli attacchi del mare. Il forte è a picco sul mare di Nettuno, ha una struttura quadrangolare di 320 metri quadrati, ed ha quattro baluardi, con mura dallo spessore di 5 metri. Al centro sorge un imponente mastio, ampiato successivamente con nuovi piani. Dopo i Borgia, il forte passa ai Colonna, fino al 1594, quando venne ceduto alla Camera Apostolica. Nel 1831, è il turno dei Borghese. il 20 luglio 1925, venne stipulata qui la convenzione di Nettuno, tra Italia e Jugoslavia. Oggi l'edificio ospita il bellissimo Museo dello sbarco alleato e l'Antiquarium, museo che contiene materiale archeologico, storico ed artistico del territorio nettunese.

Borgo Medievale
A picco sul mare, si trova la parte vecchia di Nettuno, il vero centro storico della città. Costruito all'interno delle mura con torrioni cilindrici. Le torri sono del 1300, quando Nettuno era sotto la Signoria degli Orsini. Oltre alle case di molti residenti, tra i vicoletti e le piazze suggestive si trovano anche palazzi storici, come il Palazzo Baronale, il cui ingresso è in Piazza Marconi. Il palazzo, un tempo della famiglia Colonna, fu il simbolo del potere feudale. Il Palazzo Doria-Pamphilj, del 1600. La chiesa colleggiata di San Giovanni Battista, di origine medievale( anche se costruita sulle antiche rovine del tempio del Dio Nettuno), ma completamente ricostruita tra il 1738 ed il 1748. Il borgo medievale è attualmente il centro della vita notturna, dove si concentra la maggior parte dei pub e dei locali.

Porto turistico
Tra il borgo, ed il Lungomare, si trova il porto di Nettuno. Inaugurato nel 1986, con i suoi 800 posti barca, 14 pontili e 3000 metri di molo, ha raggiunto l'obiettivo di essere uno dei maggiori porti del Tirreno.

MANIFESTAZIONI
Festa della Madonna delle Grazie
La solenne processione, che si svolge il primo sabato di Maggio, per le vie centrali di Nettuno. La Madonna delle Grazie viene portata e accompagnata dai Nettunesi dal Santuario di Santa Maria Goretti e Nostra Signora delle Grazie alla Chiesa di San Giovanni, nel borgo medioevale. Sfilano tutte le confraternite delle parrocchie della città, e anche rappresentanti dei comuni limitrofi, i bambini vestiti da pargoletti e le bambine da angeli, le associazioni educative, come gli scout, la banda di Nettuno, le priore, l'amministrazione comunale, e i cittadini. Come tutte le feste, c'è anche il lato profano: infatti durante la settimana, ci sono i festeggiamenti del Maggio Nettunese, con concerti, sagre, e la città da così il via all'estate, accogliendo migliaia di persone, che accorrono da tutti i comuni vicini.

La Priora
La Priora era anticamente una donna nettunese appartenente al clero, aristocratica e nubile. Il costume della donna nettunese è molto sfarzoso ed elegante: prima di arrivare alla decadenza alla fine dell'800, il costume era con camicie aperte sul petto, orlate con un merletto; la veste senza maniche, chiamata guarnaccia, è lunga, stretta ai fianchi, e ricca di pieghe sulla gonna; sopra la veste, indossavano un corsaletto anch'esso aperto sul petto, e chiuso con una pezza di drappo ricamato con due file di trine d'oro per le maritate, ed una per le nubili. Il costume ora è possibile ammirarlo durante la solenne processione della Madonna delle Grazie, nel mese di maggio, dove delle ragazze nettunesi, secondo la tradizione illibate, sfilano con il costume da priora. La tradizione vuole anche che la capo priora, prepari un grande buffet per tutti i concittadini che vogliano unirsi ai festeggiamenti, presso la sua dimora.

Le feste dei quartieri e frazioni
Festa di Sant'Anna (Cretarossa, Scacciapensieri): il 26 luglio
Festa di Santa Lucia (Cadolino): prima settimana di Luglio
Festa di San Giuseppe (Piscina Cardillo): prima settimana di Agosto
Festa di Tre Cancelli
Festa dell'Immacolata: prime settimane di Agosto

Il bagno di capodanno
A mezzogiorno del primo dell'anno, vi è l'ormai tradizionale tuffo di capodanno, dove i nettunesi più temerari, di tutte le età, si cimentano in tuffi e nuotate, in acque, le cui temperature non sono proprio estive. Tradizione che si sta affermando negli ultimi anni, e che sta riscuotendo sempre più successo, decretando di anno in anno un nuovo record di presenze.

La sagra del fungo porcino
Ogni anno, le prime due settimane di settembre, chiudono la stagione estiva, con la sagra dei funghi porcini. Nel Parco Palatucci, decine di persone si impegnano a cucinare chili e chili di funghi, per allietare il palato fine dei nettunesi e non.


ORIGINI E CENNI STORICI
Le origini di Nettuno sono accomunate a quelle della gloriosa Antium, odierne Anzio e Nettuno,città popolata dagli antichi Volsci. È assai probabile che i Volsci abbiano occupato questa regione tra il IX e l'VIII secolo a.C. L'Antium volsca occupava gran parte del territorio di Nettuno: nella parte più alta della riviera nettunese, oggi Villa Borghese, sorgeva l'acropoli. C'era anche un porto, con funzioni anche di foro per il mercato e di deposito dei viveri, chiamato Cenone, sito nell'attuale Borgo Medievale. Nell'anno 285, il console Numicio marciò contro Antium, attaccando, con il suo esercito, il porto, ed incendiando case. Presso l'attuale Nettuno, fu rinvenuta un'iscrizione marmorea, risalente, forse, al II secolo dopo Cristo, nella quale si accenna all'esistenza di un tempio di Apollo, di una sorgente di acqua, di un foro per il mercato di erbe e di bestiame, di depositi di grano e di vestigia del porto di Nettuno. Del resto l'esistenza in Nettuno, di un grandioso tempio al dio del mare fa supporre che vi fosse pure un porto. Anche Nerone fece erigere un piccolo tempio al dio Nettuno sul ripiano che dominava il suo splendido porto in Antium.
Tito Livio scrive che il pretore romano Caio Lucrezio, nel 583, si fece costruire una villa, nei pressi del fiume Loracina, oggi Loricina, che scorre a levante del borgo. Il questore di Antium Lucio Verazio Afro, abitava, invece, nell'antica zona chiamata San Biagio, poco distante dall'attuale centralissima Piazza Mazzini.
L'antica strada che univa Roma ad Antium, via Romana, sbocca tra le vecchie mura dell'attuale Nettuno. Antium aveva molti templi, molti dei quali erano situati in varie località dell'attuale Nettuno: il tempio della dea Fortuna sorgeva quasi certamente nell'area della Chiesa di San Francesco; il tempio di Ercole, nei pressi dell'attuale Forte Sangallo, dove nel 1863 fu rinvenuta una statua di questo dio, mancante della gamba che pochi anni prima era stata trovata più a ponente; il grandioso tempio del dio Nettuno si levava nell'area ora occupata dal castello medioevale. Essendo destinata allo svago e al riposo dei nobili romani, Antium si estese ad occidente e ad oriente fino ad Astura, su tutto il territorio ora occupato dalle due cittadine di Nettuno e di Anzio.
L'Antium romana era già quasi tutta in rovina meno di dieci anni dopo la morte di Nerone, avvenuta il 9 giugno dell'anno 68. All'inizio del VI secolo, la città di Antium, come tante altre, fu saccheggiata e distrutta dai Goti, che scorrazzavano per il Lazio e per il litorale romano seminando distruzione e morte. Fu così il quartiere di Nettuno a continuare la storia dell'antica Antium. Antium, prima volsca, poi romana: il porto di Antium venne abbandonato, e tutti i sopravissuti si spostarono in un piccolo gruppo di case intorno al Tempio del Dio Nettuno,che dopo poco tempo sarebbe diventato l'attuale Borgo medioevale di Nettuno. il nome di Antium (italianizzato Anzio) riaffiorò dall'oblio solo nel 1827 con la nascita del Comune di Nettuno e del Porto d'Anzio. Nel 1857 papa Pio IX istituì il Comune di Anzio, cedendogli circa 1/3 di Nettuno. Anche se non è corretto affermare che Antium riaffiorò dall'oblio con la nascità del Comune di Anzio, in quanto l'unica cosa che Anzio ha in comune più di Nettuno con Antium è solo il nome; difatti come affermato prima fu Nettuno a continuare la storia di Antium, ed Anzio è nata solo nel 1857, dal punto di vista storico e di reperti l'attuale Nettuno possiede la maggior parte dell'antico territorio di Antium.

Nel Medioevo Nettuno era ciò che rimaneva dell'antica Antium,ridotta dagli invasori ad una piccola borgata oggi il Borgo Di Nettuno. Furono i conti Tuscolo i feudatari di Nettuno, prima, i monaci di Grottaferrata ed i Frangipane, poi. Nel IX secolo, il paese subì l'occupazione da parte dei Saraceni, arrivati con centotrenta navi, tredicimila uomini, cinquecento cavalli: gli abitanti scapparono verso i monti, nelle foreste, e le truppe di papa Benedetto VIII, decimarono i Saraceni, salvando donne e bambini, che formarono il nuovo nucleo di Nettuno. Le nettunesi per praticità o per civetteria adottarono subito il vestito saraceno corto al ginocchio (alla saracena), accaparrandosi la fama di donne dalle cosce come colonne. Il Papa scaccia i Tuscolo, fortifica un castello, fortificato con torri e bastioni, l'attuale borgo medievale. Nel 1427 Antonio Colonna divenne signore di Nettuno e di Astura, grazie a papa Martino V, dopo la morte di Rinaldo Orsini, viceré degli Abruzzi. In questo periodo a Nettuno vennero costruite molte ville medioevali come villa Borghese o Bell'Aspetto, Villa Albani(oggi nel Territorio comunale di Anzio); in questo periodo è stata costruita anche la Fortezza San Gallo e Torre Astura.
Nel XVI secolo Nettuno non era altro che un piccolo centro abitato, circondato di mura e di torri. Al suo centro sorgeva la chiesa Collegiata di San Giovanni, poco più avanti del castello c'era la fortezza, fatta costruire proprio all'inizio del secolo, tra 1501 e 1503, dal papa Alessandro VI Borgia, per difendere lo Stato Pontificio dagli assalti di predoni, corsari, pirati arabi e africani. Di fronte alla fortezza c'era il convento di San Francesco. E poi una vasta campagna di circa 70 chilometri quadrati.
Poche centinaia i residenti. Molti altri migravano a Nettuno, dall'Abruzzo e dal napoletano per la coltivazione del grano, la raccolta dell'uva, il taglio della legna, la produzione del carbone e la pesca. C'era una discreta economia, tale da assicurare ai suoi feudatari rendite ragguardevoli: grano, vino, orzo, legna e carbone, minerali, pelli conciate, lana, che venivano imbarcati dal porto di Astura, per andare verso Napoli o Pisa. Le vicende del feudo di Nettuno durante il XVI secolo riflettono da vicino quelle dello Stato Pontificio: per la sua vicinanza a Roma; per la sua collocazione geografica e per le postazioni difensive poste a guardia sul mare; per la sua appartenenza alla potente famiglia dei Colonna durante quasi tutti i cento anni di questo secolo.
Nel 1501 subentrano i Borgia, con papa Alessandro VI, dopo che quest'ultimo confiscò il feudo ai Colonna per la loro amicizia con i francesi. I Borgia in quell'anno affidano ad Antonio da Sangallo la costruzione della fortezza, ma i Colonna se ne riappropriano nel 1503, anno della morte del papa. e grazie all'ascesa al soglio pontificio di Giulio II Della Rovere, alleato dei Colonna. Giulio II Della Rovere, d'intesa con i Colonna, ordinò di esplorare il territorio nettunese, asportando immensi tesori d'arte, quali la statua di Apollo, ora nel Museo Vaticano; il gladiatore combattente che portava scolpito il nome dello scultore Agasia; il Dositheo da Efeso, che si trova nel museo del Louvre, a Parigi; il gladiatore moribondo, ora al museo capitolino; Nettuno, si trova al museo Laterano; Cibale, nella villa Panphilj al Gianicolo, ed altre apere d'arte pregevolissime. Nel 1535 nasce Marcantonio Colonna, che nel 1571, al comando della flotta pontificia, sconfigge i Turchi nella battaglia di Lepanto. Secondo la tradizione, nel 1550 approda alla foce del fiume Loracina la statua di legno della Madonna col Bambino, la Madonna delle Grazie, che veniva trasportata dall'Inghilterra a Napoli, per sottrarla alle persecuzioni di Enrico VIII contro i cattolici, in seguito allo Scisma anglicano. Nel 1575 papa Gregorio XII, in occasione del Giubileo, notati gli sguardi dei pellegrini alle vesti saracene delle ragazze di Nettuno, ordinò loro d'indossare delle vesti più lunghe: la Camera Apostolica pagò di suo pugno le modifiche alle vesti delle nettunesi, e le minacciò per fargliele indossare. Nel 1584 la vedova di Marcantonio Colonna, Felicia Orsini vende il feudo a papa Clemente VIII Aldobrandini.
Nel 1594 Marcantonio Colonna III vendette Nettuno, Astura e tutte le terre, alla Camera Apostolica per quattrocentomila scudi. Papa Clemente VIII informò i nettunesi di questo acquisto tramite una lettera, nella quale promise anche di disboscare e ridurre a cultura tutto il territorio. Nel biennio 1625/26 lo Stato Pontificio restaurò il borgo e ricostruì il baluardo S. Rocco. Nel 1656 l'epidemia della peste decimò più di mille nettunesi. Viene istituito il Monte Frumentario, per la distribuzione del grano, per i più poveri. Nel 1661, il vescovo di Albano Laziale dà il via alla tradizione della solenne processione della Madonna delle Grazie, inizialmente la prima domenica di maggio (ora è il sabato). Tra il 1697 e il 1700 il pontefice Innocenzo XII fa costruire il nuovo Porto di Anzio, abbandonando quello che restava del Porto Neroniano. Nel 1700 il Papa acquista dal principe Giovanni Pamphilj tutta la valle intorno al nuovo porto, allo scopo di consentire ai nettunesi di costruirvi le loro abitazioni ed agevolarli nei loro commerci marittimi. Ma alla fine dopo l'inaugurazione del porto, i beneficiari ovvero i nettunesi, furono esclusi dalle attività marittime.

Nel 1900 arrivò nelle strade del centro cittadino la corrente elettrica, che solo negli anni successivi andrà via via estendendosi anche alle zone periferiche del paese.
Un incendio nella chiesa di san Rocco distrusse il trono della statua di Nostra Signora delle Grazie e lo stesso anno venne benedetta la prima pietra per il nuovo santuario. Venne costruito l'attuale Palazzo del Municipio, sito in via San Rocco, ora viale Matteotti. Ma allora si trovava in aperta campagna. Nel 1901 il ministro dell'Interno Giovanni Giolitti concesse al comune di Nettuno l'uso della bandiera: un telo quadrato di seta celeste e verdemare, con l'asta blu, sormontata dal dio Nettuno. Il 6 luglio 1902 morì nell'Ospedale Fatebenefratelli la piccola Maria Goretti, colpita a morte il giorno prima da Alessandro Serenelli, nella masseria di Conca. Nell'estate-autunno del 1903, Gabriele D'Annunzio fu ospite dei Borghese nella villa di Bell'Aspetto. La città si stava sviluppando verso levante, con la ricostruzione del Santuario a San Rocco ed il Municipio, poiché verso ponente c'erano l'immensa Villa Borghese ed Anzio. Il 15 luglio 1904 morì fra Orsenigo, e l'ospedale Fatebenefratelli entrò in un periodo di crisi: il Sanatorium finì con il cessare delle attività, sopravvisse però come Casa della Salute. Padre Benedetto Menni, fondatore delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore, continuò l'attività di accoglienza. Nel 1921 l'ospedale fu venduto al Vaticano. Da allora si chiamò Casa della Divina Provvidenza e della sua gestione si occupò il Comitato Romano di Previdenza e Assistenza Sanitaria, che lo affidò alle suore del Piccolo Cottolengo. Il 2 giugno 1943 papa Pio XII deciderà di ripristinare l'ospedale, ma ciò non avvenne in realtà. In Piazza San Francesco venne istituito un pronto soccorso, proprio dove oggi si trova il poliambulatorio Barberini. La Divina Provvidenza, verrà poi abbandonata dal Vaticano e acquistata dal Comune di Nettuno nel 1975/76, per alloggiarvi scuole, uffici sanitari e associazioni locali. Nel 1910 entrò in funzione una linea di tram elettrici, che collegava Anzio e Nettuno, e la costa si andava popolando di villini eleganti, con vista sul mare e le pinete alle spalle. Nel 1939 sarà sostituita dalla filovia.
Nel 1914 i nettunesi inaugurarono il nuovo Santuario di Nostra Signora delle Grazie, riedificato dai Padri Passionisti. Cuore della cittadina era ancora il borgo, intessuto di palazzi signorili e di case semplici, intreccio di vicoli e piazzette, tutto intorno alla Chiesa Collegiata, dedicata ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista. A un lato della Collegiata c'era l'Oratorio del Carmine, all'altro la chiesa del SS. Sacramento, di fronte il palazzo baronale già Colonna, ora proprietà Borghese. Da una parte del borgo il bel palazzo dei Segneri, dall'altra parte il maestoso palazzo Pamphilj-Doria, anch'esso di proprietà Borghese, con gli affreschi di Pier Francesco Mola, nelle sale e specialmente nel salone delle feste. II 20 luglio 1925, nel Forte Sangallo, Mussolini firmò con i ministri della Jugoslavia, la convenzione di Nettuno, una serie di accordi economici e giuridici che interessavano specialmente le condizioni degli italiani in Dalmazia e le relazioni fra Zara e il retroterra dalmata. Dal 1901 al 1931 la popolazione di Nettuno passò da 4.707 a oltre 9.000 abitanti. Molti erano i nettunesi che vivevano nelle frazioni: Poligono, Armellino, Tre Cancelli, Valmontorio, Conca e Ferriere. Nel 1931 Conca e Ferriere furono trasferite nella nuova provincia di Littoria, ora Latina. Tra il 1939 ed il 1945, durante la guerra, Anzio e Nettuno vennero riunite sotto lo stesso nome e comune: Nettunia. Nel tratto di spiaggia a levante del paese dove ora sorge un poligono di tiro delle Forze Armate, il 22 gennaio del 1944 mezzi da sbarco anglo-americani diedero vita a quello che viene ricordato come lo Sbarco di Anzio e Nettuno(Operazione Shingle). A ricordo dell'accaduto venne edificato un monumento commemorativo all'interno del bosco di Foglino nei pressi dell'entrata prospiciente appunto il sopracitato poligono.


Fonte:

Enciclopedia dei Comuni

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