Nettuno Porto e Borgo

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sabato 27 febbraio 2016

Trasparenza... Efficienza... Informazione... Mistificazione!


In qual modo dovrebbe evincersi il dovere imprescindibile di chi fa informazione?
Essere onesti su ciò che si scrive... al di là di ogni ragionevole dubbio...
O?
Essere spietati in ciò che si denuncia... al di là di ogni ragionevole rischio---

Non lo so!
Non credo di essere in grado di qualificarlo, quantificarlo, circoscriverlo o evidenziarlo.

Credo, però, sia doveroso porsi un quesito...
Per meglio "Agire".
In nome di coloro che si presume, si pretende o ci si propone di informare, difendere e affiancare (anche solo idealmente, anche solo moralmente, anche solo formalmente) nelle solitarie battaglie quotidiane che si affrontano a viso aperto e improtetto, a volte fiero altre dimesso, rispetto al riconoscimento e all'affermazione della "Propria" dignità di persone.
O di esseri viventi... in questo crogiolo che ormai è divenuto il vivere quotidiano,,, in cui spesso il diritto all'affermazione dell'esistenza è confuso con il diritto o meglio l'appropriazione ("indebita") dell'esistenza altrui.

Qual'è o quale dovrebbe essere il limite ragionevole tra presunzione e realtà?
Tra un fatto ed una congettura?
Tra un dato, un caso, un indizio, una coincidenza ed una prova?
Quale... Mi Chiedo?

Il limite giace...Semper £t Implicitus (e che l'IdDio m'assolva dall'utilizzo improprio di una lingua Tradizionale!)... forse nel limite umano, nel non considerare se stesso quale  proiezione di una società in cui e di cui non solo è l'artefice ma implicitamente l'attore, l'alfiere, il carnefice ed infine la vittima,.. in un andirivieni di alti e bassi ove la fallibilità dell'essere è di gran lunga superiore alla capacità del "Governare" le proprie emozioni quanto le altrui cose e sensazioni.

Ci sentiamo così sicuri e onniscienti... Onnipotenti... Nella ns fragile dimora, solitaria e all'apparenza incontaminata, intrisa d'alloro e d'ipocrisia...
Ma... alla prova dei fatti?
Siamo semplici mortali.
Soggetti tanto alla fallacia del ns operare quanto all'idolatria nel ns incedere...
E nel delirio d'onnipotenza... siamo capaci di un'autoritaria iconoclastia del tutto devota all'autodistruzione!

Non v'è salvezza nell'incensarsi incolpevoli, innocenti, retti e/o senza macchia.
Non vè salvezza nell'innalzarsi, immacolati, sopra gli eventi o le parti.
Non v'è salvezza nel proclamarsi o meglio "auto proclamarsi"...

Perché non vi sarà salvezza finché non sì sarà (a mio modesto avviso) costretti a sporcarsi le mani...
E non in nome della propria salvezza... ma in nome della salvezza Altrui!!!

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