Nettuno Porto e Borgo

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sabato 15 novembre 2014

Res Publica - Quando e Dove si è perso il senso Civico?

Principi fondamentali

Quando e dove abbiamo perso la sovranità ma soprattutto la partecipazione ai diritti e doveri di una comunità civica e sociale?
La domanda è di fondamentale pertinenza, nella misura in cui oggi sembra sfuggirci tutto di mano:
La solidità economica, la coesione familiare, la solidarietà sociale, la responsabilità personale...
Dove è morta la partecipazione alla vita quotidianità di una comunità organizzata di persone.
Una comunità che si fa carico delle difficoltà, dei problemi, delle criticità ma anche delle occasioni, delle opportunità e delle esperienze e capacità dei propri appartenenti, in sodale (appunto) comunione d'intenti!
Quando e dove abbiamo perso questo "crisma"?
Questo tassello invisibile ma fondamentale del viver comune?
E dove, soprattutto, è andata a finire, a risiedere, a dimorare quella sovranità, quella responsabilità... in altri termini: Quel Potere?
Ecco quale dovrebbe essere la questione fondamentale!
A chi, allegramente, superficialmente, liberamente e troppo facilmente... abbiamo demandato e quindi lasciato (senza colpo ferire) tutto il potere nella gestione della Res-Publica.
Nella speranza che qualcuno si facesse carico delle ns speranze, delle ns necessità, delle ns esigenze ma anche delle ns incapacità, dei ns limiti, dei ns bisogni insoddisfatti ed insoddisfabili da miseri autodidatti... ci siamo affidati (mani e piedi) ad una categoria intermedia di tecnici e burocrati, esperti politici... di professione "imbonitori".
E' qui che abbiamo perso il senso Civico.
E' qui che abbiamo delegato alle ns capacità, attitudini, peculiarità.
E' qui che abbiamo ceduto la sovranità!
Certo, di per se, cedere la sovranità non necessariamente deve o dovrebbe essere un male se tale sovranità si riesca ad esercitarla nel solco e nella filosofia degli articoli sopra citati, in ossequio e nel rispetto di tutte quelle ulteriori enunciazioni "fondamentali" in termini di diritti e doveri, umani e costituzionali.
Ahimé, nella realtà del divenire quotidiano, difficilmente ciò avviene. Tutti troppo spinti ad aggredire il prossimo, confusi ed agitati. Recriminando su comportamenti devianti o gridando ingiustizie più per invidia, per ignoranza o per sopravvivenza che per sostanziale denuncia o richiamo diretto ad un agire più virtuoso da parte di ognuno, noi stessi in primis.
La guerra tra poveri è ormai da tempo iniziata e giova alla nomenclatura al potere, al "dividi et impera", tanto quanto lo spargere le briciole di una presunta presenza, potenza, pietà ed identità giovi alle classi dirigenti nell'ammansire la folla di dimostranti e dei loro rappresentanti, nella disperata ricerca di consenso e riconoscimento. Un riconoscimento costretto e precluso nell'interesse particolare, nello sterile tornaconto.
E' qui che la Res Publica ha ceduto il passo ad una più proficua immagine pubblica.
Un'immagine fatta di agganci e di conoscenze, di sotterfugi e ben costruite reti di appartenenze.
Dosata su pesi e misure di specifici strati solidificati di tornaconti e convenienze.
Una filosofia malata nell'intendere il ruolo effettivo della partecipazione sociale che ha infettato gravemente il sentire del popolo, dei cittadini, di ogni singolo individuo nel suo approccio alla condivisione della propria realtà, della propria presenza, delle proprie qualità e capacità.
Nulla più si fa o si intraprende per uno scopo più alto, per un bene comune da condividere, per un futuro da realizzare onestamente insieme...
Tutto è annichilito nell'individualismo, nel lucro, nel volgare consumo o possesso fine a se stesso.
Tutto è annichilito in un vuoto, vacuo e presunto prestigio personale che nulla apporta alla concreta ed effettiva risoluzione pratica delle difficoltà, delle emergenze come delle incombenze quotidiane, delle semplici (tanto piccole, quanto grandi) contrarietà od ostacoli che s'incontrano costantemente nell'umano incedere.
E' in questo percorso fumoso ed al tempo stesso austero che si è perso il senso civico di partecipazione ed incisione in quelle scelte e disposizioni che alla fine ci riguardano (coercitivamente) tutti da vicino.
Ecco allora la necessità di far emergere un nuovo soggetto ed una nuova o meglio rinnovata filosofia d'approccio alla Res-Publica.
Eccolo all'alba del suo percorso, nel solco delle sue esperienze gravide di opportunità, negli intenti e negli auspici, nelle speranze e nella fiducia da nutrire verso il suo orizzonte:
IL COMITATO 25 OTTOBRE - NETTUNO CITTA' DEI CITTADINI
Getta le basi per le nuove fondamenta civiche e partecipative.
Il futuro è nelle nostre mani... non dimentichiamolo mai!
Elmoamf

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