Nettuno Porto e Borgo

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venerdì 29 agosto 2014

Il Bilancio di Previsione - Slide esplicative

Attingo a piene mani da un lavoro "divulgativo" della docente Paola Contestabile, attuale dirigente amministrativo presso la provincia di L'Aquila, per illustrare la genesi e le motivazioni di fondo che devono animare un Bilancio di Previsione di un qualsiasi ente pubblico locale.
Le correlazioni tra entrate ed uscite.
I parametri giuridico-amministrativi e contabili che necessariamente devono essere rispettati.
La filosofia di fondo che da esso deve permeare.

Un bilancio di previsione è l'atto giuridico fondamentale per un comune perché è attraverso di esso che s'imposta la politica d'intervento non solo della giunta ma di tutto il consiglio rispetto alle aspirazioni che la comunità intende, attraverso i propri rappresentanti, perseguire, per migliorare la qualità della vita della comunità stessa in termini di servizi, opportunità, condivisione e crescita civica, sociale ed esistenziale.

Nelle slide (che verranno poi allegate al termine di questo breve scritto - tramite apposito link) viene messo in evidenza innanzi tutto lo scopo cui esso deve mirare e la cui motivazione ne diviene il nocciolo strategico d'applicazione.
Uno scopo che può sembrare asettico, quanto utilitaristico e meramente formale ma che in realtà è il perno di una corretto governo delle risorse al fine ultimo di poter centrare attraverso di esse gli auspicati obiettivi pianificati.
Tale scopo è senz'altro quello dell'attivazione di un efficiente ed efficace controllo di gestione.

Ma per ottenere questo è prima di tutto essenziale individuare dei principi guida ai quali il bilancio stesso non possa derogare.
Tali principi (secondo l'ordinamento contabile - art.162 T.U.E.L.) sono:
- Unità
- Annualità
- Universalità
- Integrità
- Veridicità e Attendibilità
- Pareggio Finanziario
- Pubblicità

Al di là della condivisione o meno del penultimo elemento (che per le visioni economiche attualmente dominanti risulta essere fonte di virtù diversamente da altre che lo ritengono all'opposto un pericoloso limite d'azione in grado di strozzare l'attività o le possibili attività ed interventi dell'ente) si conviene, in generale, sull'essenzialità di tali principi quali garanzia di un sano, partecipato e responsabile atteggiamento nell'amministrazione della "Res Publica".

Fatta questa doverosa premessa mi restano alcune riflessioni di carattere speculativo, su tale materia, che reputo non tanto determinanti sotto il profilo operativo, suscettibile d'imprevisti naturali e fisiologici, quanto dal lato dell'approccio emotivo (se così possiamo definirlo) degli amministratori locali e dei cittadini nella fase di realizzazione e presentazione di detto documento.

Quello che dovrebbe rappresentare l'atto politico per eccellenza, poiché capace di racchiudere in se l'essere strumento propositivo e pertanto mezzo realizzativo (ossia mezzo attraverso il quale lo scopo assume le sue forme intermedie di realizzazione e di processo, nell'analisi degli interventi, dei costi e dei ricavi riferibili sia al contesto sociale di sviluppo che all'impatto meramente e materialmente economico-finanziario) con il divenire obiettivo programmatico e di conseguenza intendimento e proponimento ancora non pienamente definito e realizzato, finisce per essere un arido e vuoto documento contabile svuotato in se di tutte quelle essenzialità che lo dovrebbero animare e costituire.

Affermo tutto ciò alla luce dei recenti avvenimenti (locali, nazionali, continentali ed internazionali) ove il labile confine tra costi e ricavi contabili è il confine stesso tra l'essere e il non essere, il dare o l'avere o meglio ancora tra il potere ed il non potere fare qualcosa che sia a favore della comunità tutta e non a danno ed a discapito di una parte contro un'altra.

Non può o meglio non dovrebbe giocarsi l'equilibrio sociale solo ed esclusivamente su di un equilibrio spesso fittiziamente economico-finanziario ma, pur essendo questo un elemento idoneo e determinante attraverso il quale analizzare una criticità o possibile tale, è altrettanto imprescindibile (a mio modesto avviso) che l'equilibrio poggi sulle azioni ed intenzioni dei soggetti chiamati a deliberare per conto della comunità che rappresentano.
In altri termini, il bilancio di previsione deve essere uno strumento che nella sua articolazione sia capace di dar vita ad un progetto ed al contempo indichi ed individui le risorse, le forze e le modalità con cui metterlo in atto per portarlo al termine.

Limitarsi o cercare di arrabattarsi con spese ed entrate, per far pareggiare i conti, adducendo scuse e lambiccandosi il cervello per individuare colpe o responsabilità altrui per la propria "inazione" od impossibilità d'incisione, non arricchisce effettivamente nessuno ne in termini di civiltà sostanziale ne in termini di più "triviale" (se mi è concessa qui la poetica accezione) materialità.

I programmi dovrebbero essere sviluppati per crescere e migliorare non esclusivamente per sopravvivere!

Il Bilancio di Previsione: Cos'è e a cosa serve
Docente: Dott.ssa Paola Contestabile
Scarica il file direttamente dal Gruppo #OpenNettuno

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