Nettuno Porto e Borgo

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sabato 9 agosto 2014

Sacchetti Volanti

Sembra il titolo di un gioco da spiaggia, tant'è divertente il richiamo ludico all'intima passione infantile di lanciarsi contro, verso, imprevisto, sorprendente, accidentale, un oggetto... che sia a forma sferica, ovoidale, squadrata e poi leggera o pesante o molle o fluida od elastica.
Insomma un gioco di rincorsa, di lancio, di equilibrio e di sorpresa!

Ecco allora che la sorpresa non si mostra all'altezza delle aspettative. Così come il sacchetto non si evince come tessuto, contenuto ed espressione di ebbrezza ludica. Piuttosto come ingombrante, maleodorante, a volte o spesso putrescente, elemento di scarto della normale attività sociale quotidiana.

Siamo infatti divenuti, in questa ridente Nettuno d'outre-mer, una cittadina di sacchetti ambulanti.
Sacchetti che cercano il loro destino ma non sono in grado di trovarlo!

Per mancanza, per assenza, per assoluto annullamento dell'entusiasmo di chi con vigore dovrebbe pronunciarsi, ricercare, proporre e realizzare virtuose, efficienti, simpatiche ed economicamente, ecologicamente compatibili ed abbordabili soluzioni.

Forse è proprio l'entusiasmo che manca!
Che ci manca!
Il sentirsi partecipi di una costruzione comune!

La volontà d'incidere positivamente o meglio costruttivamente al benessere della propria comunità.
Senza calcoli pregiudiziali.
Senza scopi reconditi e cinicamente pubblicitari.
Senza grilli  per la testa o tanto meno stantii olezzi di apparati ideologici ormai sepolti, seppelliti dall'impetuosità ed impietosita della storia.

Forse, ancor più che dal logorio dell'esperienza umana e della memoria civica essenziale, è la decadenza inequivocabile dello "strato" culturale che ha permesso il diffondersi di un menefreghismo di fondo, il quale (subdolo) si è insinuato nei cuori e nelle indoli degli individui, portandoli ad apprezzare più la facile "scusa" che il gravoso "impegno".

Una sorta di nemesi del cittadino/amministratore che incolpando il proprio alter-ego, al fine, incolpa se stesso per non esser stato appunto all'altezza delle proprie, necessarie, intime attenzioni ed abitudini.

I sacchetti volanti vagano nell'etere, nella speranza di un approdo magico, sicuro, ma l'approdo è ormai divenuto misterioso ed oscuro come l'antro di uno scrigno, come l'isola dei pirati, come la meta agognata che tale rimane e sembrerebbe purtroppo destinata a rimanere nell'immaginario (favolistico) collettivo.

Sacchetti impavidi e temerari, ansiosi di conquistare il proprio destino. Navigano a vista nell'incertezza della propria destinazione.

Basterebbe un Cestino economicamente selezionato, accortamente differenziato e differenziabile, semplice e semplicemente fruibile, dislocato e facilmente raggiungibile... e la questione sarebbe ben risolta!

Basterebbe un minimo di programmazione con l'individuazione di chiari, semplici e mirati obiettivi.

Sinceramente espressi, esposti, esplicati!

Basterebbe a volte talmente e veramente poco... che ce VO!

Ma il Vox Populi ormai latita come latitano i cuori puri... tutti infranti o trucidati.

Che sia questo un mantra ormai degno solo di slogan secondari?
O che sia ormai ogni cosa, ogni proposta, ogni idea,  un'opera d'ingegneria tecnologicamente inarrivabile?
O che tutto il "plausibile" od "auspicabile" ed a volte arditamente "visionario" rappresenti solo una realpolitik "eticamelettoralconvenientementopportunamente" o "possibilmenconvenientementlegalmentilllegalment" non praticabile?

Chi lo sa?

Sta di fatto che il Sacchetto Volante anela solo un nido!

Un nido ove l'incauto e malcapitato individuo, protagonista della produzione di tal nefasto delitto e relitto dell'inconsistenza umana, spera solo... (un giorno... un giorno agognato, desiderato, sognato e sperato) di poter tranquillamente deporre nella sua appropriata quanto naturale alcova, senza dover sentirsi in colpa per il semplice fatto di averlo inopportunamente quanto inevitabilmente e fisiologicamente prodotto.

Nettuno... una cittadina senza Cestini... a misura d'Uomo.

Uomo si ma... in-equivocabilmente quanto colpevolmente rimasto all'età della Pietra!

...

La speranza, dura a morire, è che ognuno di noi ritrovi la propria forza, ferma e solidale. Una forza che sia chiamata a dare il proprio "spendibile" e "sincero" contributo alla crescita sostanziale, sociale e culturale della collettività.

Facendosi carico non solo dell'indignazione ma soprattutto della proposta.

Nell'individuazione delle criticità, nella soluzione delle problematiche, nel superamento delle difficoltà,  che coinvolgono ed impattano su noi tutti e non sul singolo Individuo, troppo spesso l'unico sterilmente pronto ad irretirsi e solo quando vengano coinvolti e lesi i propri singoli e diretti interessi.

Che sia esso, Cotale Individuo, il politico, il dirigente, il funzionario, l'attivista cittadino o l'anonimo "famoso solo per quindici minuti" di turno, poco francamente importa o dovrebbe importare!

Ciò che conta o dovrebbe forse maggiormente contare è cosa l'individuo è disposto a fare "gratuitamente" per la crescita sana della "collettività".

La rivoluzione etica, culturale e pratica parte dal basso, dalle piccole cose, dall'esser presenti a se stessi ed agli altri senza nulla chiedere in cambio, dal tentar di esser virtuosi, nonostante tutto e tutti.

Nonostante il destino avverso tenti di abbatterci ad ogni piè sospinto e con ogni mezzo od intermezzo... lecito ed illecito!

OpenNettuno

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