Nettuno Porto e Borgo

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domenica 3 aprile 2016

Perché le Sirene sono importanti... ma anche No

Si sa'... ogni luogo ha i suoi ritrovi ed ogni ritrovo rappresenta qualcosa nell'immaginario collettivo.
Come un cantico delle Sirene che richiama ad ancestrali percezioni della propria identità culturale e politica di appartenenza. Un cantico capace di richiamare all'ovile o all'oblio l'ignaro spettatore, sedotto da lusinghe spesso velate da soffici sicumere.

Si da il caso che alle Sirene sia spesso di scena un'apoteosi d'intenti nobili e progettualità ricche di entusiasmi e solerte partecipazione... ma come spesso accade, quel cantico si rende necessario solo e unicamente nel fisiologico periodo ove essenziale emerge l'esigenza di richiamare artificialmente l'attenzione su qualcosa che si spaccia per rigorosamente concreto ma che di concretamente effettivo nella realtà affatto sarà mai.

La politica è l'arte di ammaliare... o almeno così in molti asseriscono... ma la politica quella seria, quando seriamente la si tenti di prendere in considerazione, si dovrebbe immediatamente discostare da certi eventi propagandistici che svendono al popolo smeraldi luccicanti, scambiando lucciole per lanterne e voti per specchietti per le allodole.

La politica non può esaurirsi in un Cantino alle Sirene ne tanto meno svilirsi in un Gazebo sul Lungo Mare a raccoglier firme per un pezzo di carta la cui sostanza in pochi sono in grado di comprendere.

La politica dovrebbe perseguire altri valori, nel silenzio della propria abnegazione, in favore del benessere pubblico che scaturisce ed emerge da quel'umile quanto per "molti" distratto o bistrattato elemento "interlocutorio" che rappresenta il senso dello Stato.
Ossia quel sistema di regole e norme poste all'origine costituzionale dell'umano e civile "quieto vivere", in cui ognuno di Noi dovrebbe riconoscersi o quanto meno avere il coraggio di ripudiare.
Ripudiare nella misura in cui esso stesso, nella sua forma e.o struttura, non riesca più a corrispondere alle esigenze comuni o (diversamente) la deformazione di quella stessa originaria forma e struttura sia artefice oscura di realtà indesiderate, inappropriate, inopportune o addirittura distruttive della coesione sociale e della realizzazione individuale e personale.
Una deformazione della concezione della realtà formale, convenzionale e burocratica tale da porre, esporre o proporre il ligio e fervido servizio di alcuni alla mercé del linciaggio qualunquista dei molti che guidati da un'assoluta assenza di un senso di appartenenza si esprimono in nome di un imprecisato quanto anarchico e distruttivo senso di presunta in-giustizia.

Chi pone, espone e propone il proprio servizio in silenzio, in favore ed in ligio fervore del senso di Stato è oggi denigrato come rappresentate di un bieco consociativismo: servile, corrotto e ipocrita ed opportunista rispetto ad un mai ben individuato o identificato potere.

Nel frattempo il potere, quello vero, si fa beffe del presunto avanguardismo distruggendo il senso dello Stato o quello che ne rimane nelle alcove dei suoi ligi servitori, riducendoli a marionette in balia dei forconi di turno.

Perché privare una comunità del suo senso di appartenenza e del suo senso di Stato, minando alla base la sua coesione sociale, è di gran lunga più profittevole che imporre con la forza una regressione intellettuale di fatto e che di fatto conseguenzialmente si annichilisce in una sostanzialità conclamata.

Nettuno potrà risorgere solo e unicamente nel momento in cui le forze intellettuali sane del paese avranno il coraggio di emergere ed esporsi alla Croce... affrontando di petto le Mafie, i Clan, le Nomenclature e le Connessioni implicite di un certo trasversale interesse e volere che minano da sempre lo sviluppo di un sano e indipendente sviluppo sociale.

Nettuno potrà risorgere solo e unicamente nel momento in cui saprà affrancarsi dal cantico di certe "Sirene"

Elmoamf



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