Nettuno Porto e Borgo

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domenica 5 giugno 2016

#OpenNettuno non è andato in vacanza...

Più semplicemente rimane sul Blog, lasciando alla buona volontà dei lettori di venire a leggerlo e non "forzando" più la mano in un auditorio cui probabilmente (in tutta libertà s'intende) interessa altro rispetto ai contenuti di questo saltuario diario di bordo.
Si lasciano quindi al tempo i lidi di Facebook sempre e naturalmente nella speranza che qualcuno ne colga il testimone e alimenti da lui l'impresa ciclopica.
Perché di impresa ciclopica in effetti si tratta.
Svegliare dal torpore del pensiero-azione (condizionato, conformista, meccanico, pilotato e totalmente acritico) un'immensità di individui che hanno perso ormai ogni senso di appartenenza, di comunità, di solidarietà sociale, di rispetto istituzionale... è sì, inequivocabilmente, un'impresa ciclopica anzi titanica, ai limiti dell'Utopia di Thomas Moore.
Si rimane quindi confinati in questo angolo di mondo ma non perché ci si voglia esiliare o ghettizzare o emarginare vittimisticamente... più semplicemente (...rimarcando...) per scelta filosofica. Ritenendo, infatti, che la "vera" ossia "sostanziale" speranza giaccia solo nella determinazione!
Nella determinazione di coloro che riterranno essenziale l'esistenza di queste pagine e che da queste trarranno auspicio ed ispirazione per costruire "altro".
Una determinazione che riguarda l'autore di questo diario per primo ma che si rivolge appunto ad ogni uomo dotato di buona volontà.
Non v'è speranza senza determinazione.
Non v'è esistenza senza un sano istinto di sopravvivenza.

Torniamo allora alle giornate odierne.
Giornate intense di politica e politicanti.
Giornate di comizi entusiasti  o entusiasticamente osannati.
Giornate di giornalismo sovente sulla graticola in un paese che spesso si schiera ma altrettanto sottolinea orgogliosamente la sua integrità superpartes.

Non spetta a me il giudizio su certe esternazioni ma quantomeno ci tengo a non nascondermi dietro false ombre o al mitico dito.

Sono rimasto estremamente basito e perplesso dietro certe dichiarazioni perentorie di alcuni esponenti della stampa locale. Nel momento in cui si sbandierava una certa insindacabile equidistanza al tempo stesso si incensava "uno su tutti" con fiumi di parole e plausi virtuali.

Forse l'onesta "intellettuale" non è proprio di questo mondo e presumibilmente non appartiene neanche al sottoscritto ma è avvilente assistere a certi teatrini giullareschi ove tutti si professano innocenti o unti dal Signore!

Si scrive in orario di chiusura dei seggi senza pertanto una concreta conoscenza dello stato dell'arte.
L'affluenza rispetto al personale preventivato è stata certamente buona, almeno con riferimento all'ultimo dato rilevato.
Si auspica che anche il voto sia stato libero e consapevole ben sapendo che su tale argomento ahimé si ritorna tragicamente sui binari contrassegnati dall'Utopia di Moore!

Come può una campagna elettorale o meglio una giornata di scelta epocale ed apicale partire già con migliaia di voti "assegnati"?
Voti letteralmente costruiti e comprati a tavolino di cui "tutti" sono consapevoli ma di cui nessuno è in grado di denunciare il "condizionamento"?

Forse perché siamo in un paese di cialtroni, imbroglioni, ciarlieri, imbonitori, guitti e malandrini?
O siamo in uno Stato o Enclave o Comunità di criminali incalliti ove appunto il crimine è la norma e la sopravvivenza una necessità e non più un diritto?

E' una domanda che rimane senza risposta. In un comune già di recente commissariato per infiltrazioni di stampo mafioso ove per la seconda volta in dieci anni una giunta è stata destituita per contrapposizioni poco chiare rispetto agli interessi generali. Un comune che si lascia dietro una scia di opere incomplete che gridano non solo vendetta e giustizia ma pretendono la certificazione dei responsabili e dei mandanti occulti di un conclamato malaffare. In un comune in cui un buffetto sulla spalla dell'imprenditore edile sull'avventore dell'ufficio tecnico-urbanistico basta a condizionare una lottizzazione di comodo. Un comune che si accorge dopo sedici anni (anche se forse sono anche meno ma anche fosse già un anno dovrebbe essere uno scandalo!) che un cartellone non è a norma e oscura pagliaccescamente le pubblicità solo a partire dai primi miasmi elettorali, lasciando poi il resto tutto il resto al caso... e alla tenacia di chi vorrà cimentarvisi... nello sbroglio di una matassa fatta di regolamenti comunali che neanche consiglieri in pectore (presenti o passati) sono in grado di comprendere perché consiglieri evidentemente e totalmente impreparati ed improvvisati. In un comune che potrebbe vantare ricchezze invidiabili (per interesse paesaggistico, artistico, culturale e religioso) ma lascia morire le proprie spiagge attraverso sversamenti abusivi e solo per non pestare i piedi alle speculazioni di certi potentati...

In questo comune allora di cosa vogliamo parlare?
Di cosa ci vogliamo lamentare?
Di cosa "minchia" pretendiamo la gogna e la giustizia sommaria del tal dei tali laqualunque?

Volete la mafia, la criminalità organizzata, l'arroganza di certi clan capace di comprarvi per un tozzo di pane?

E allora state zitti e proni e non rompete più i C....... !

Aspetto rimostranze dalla malavita... ma sono abbastanza tranquillo visto appunto lo scarso interesse che suscitano queste saltuarie pagine.

Buona nuova giunta a tutti e chissà forse la malavita questa volta ne resterà fuori.

Ci credo poco considerato l'enorme chiacchierato che da più parti è stato additato. Purtroppo senza riscontri come al solito, in questi casi, ove conta più la querela del delinquente contro la rimostranza orgogliosa del cittadino che denuncia soprusi. Soprusi per i quali piuttosto che la giustizia è pronto il martirio ed al posto di un solidale e comune sostegno è meglio che si muoia al più presto ammazzati!

Elmoamf

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