Perché siamo condannati?
Perché non abbiamo umiltà?
Perché non abbiamo affinità?
Perché non abbiamo competenze?
Che dire (da ignaro di una realtà che a stento tendo a fare propria): il mezzo non consolida i risultati!
Nelle mie ultime conclusioni (elaborate e riservate al precedente post) sono stato da alcuni redarguito per le incomprensibili posizioni espresse. Richiamato presumibilmente da chi ritiene eccessive o poco accessibili le tesi testé pronunciate.
Si è fatto accenno a prolusioni e propulsioni... pompose o retoriche, poco dirette, inutilmente sibilline ossia "fottutamente" poco chiare.
Ne prendo atto. E non pretendo che tutti siano o (...ancorché in grado) vogliano essere sulla mia stessa lunghezza d'onda.
Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni e disegnare le proprie realtà tentando di adeguare... rispetto ad essa... le proprie personali o "impersonali" soluzioni.
Ognuno deve sentirsi libero di esprimersi nella sua identità, ancorché percepita quale "unica e diversa" rispetto al "dominio" delle circostanze e rispetto al dominio del circostanziale.
Ognuno deve e ha il diritto di rivendicare la propria identità rispetto al solco che altri vorrebbero per lui tracciare.
Non voglio uscire fuori dai cardini o dal seminato del presente intervento ma ci terrei a sottolineare la "concreta" libertà che ognuno di Noi dovrebbe saper evincere e rivendicare prima di tutto (...ossia prima di ogni altro nucleo e fondamento di ogni presunta possibile ed altrui esistenza) da se stesso!
Ciò sottolineato e riconfermato!
Perché siamo condannati?
E perché il mezzo non consolida i risultati?
Premessa:
Tale è la mia opinione personale (naturalmente)... ma, come ogni sottile opinione, andrebbe letta "attentamente" tra le righe.
Esprimo infatti una personalità assai criptica e se qualcuno dovesse cercare o volesse pretendere da me una risposta... mi aspetto inevitabilmente e perentoriamente che Essa sia adeguatamente meritata, al di là di ogni faciloneria intuitiva o tecnologica.
Quindi al di là di ogni ragionevole dubbio... come recita la norma giuridica di televisiva Pop Art!
Il percorso di crescita personale (intima ed interiore) è stato, è e sempre sarà segnato da enormi ostacoli ed innumerevoli sacrifici vissuti ed espressi totalmente in prima persona.
Chi non è disposto ai sacrifici può sempre opportunamente astenersi, salvo non recriminare nel momento in cui verrà travolto e massacrato dagli eventi.
Eventi che, beninteso, non chiedono permesso ne esprimono perdono.
Gli eventi accadono e si succedono, nonostante tutte le nostre più ammirevoli, propizie, prodigiose o eccessivamente generose previsioni.
Eventi che sconvolgono, rimescolano e poi trascinano ogni nostra azione verso qualcosa che non avevamo assolutamente: considerato, previsto o programmato.
Messa in evidenza tale debita premessa.
Chi non è disposto ai sacrifici può sempre opportunamente astenersi, salvo non recriminare nel momento in cui verrà travolto e massacrato dagli eventi.
Eventi che, beninteso, non chiedono permesso ne esprimono perdono.
Gli eventi accadono e si succedono, nonostante tutte le nostre più ammirevoli, propizie, prodigiose o eccessivamente generose previsioni.
Eventi che sconvolgono, rimescolano e poi trascinano ogni nostra azione verso qualcosa che non avevamo assolutamente: considerato, previsto o programmato.
Messa in evidenza tale debita premessa.
Perché siamo condannati?
E perché il mezzo non consolida i risultati?
Forse perché difettiamo in umiltà?
O Forse Chissà?
Il problema o meglio la questione non è nella risposta ma nella stessa ossessiva domanda:
Forse?
Perché Forse?
Cosa Esprime un Forse?
Il Forse è un bene o un male?
E' figlio di un complotto legittimo o di un legittimo titubare?
E' frutto di un interrogativo sano o di un convulso "loop" paranoico?
Forse!?
Chi è in grado di dare una sostanza, una concretezza, un fottuto spessore a questo Forse?
Sarei lieto di offrire un rinfrescane ghiacciolo al limone al Primo che fosse in grado di dare una sana risposta a tale ancestrale Enigma ma al momento presente, più realisticamente, mi limito a constatare e circoscrivere gli eventi nelle loro immediate e più ovvie disamine.
Abbiamo un Nuovo Governo "comunale", costretto come ogni altro in passato in dinamiche estremamente convulsive, che tenta suo malgrado di sopravvivere e prosperare.
Lo Farà in nome del Popolo?
Lo farà in nome della Patria?
Lo farà un nome della Costituzione?
Lo farà in nome dell'onore, dell'onere o dell'onestà?
Qualsiasi sia il suo intento... anche il più sporco... chi dovrà Vigilare su tale operato per il bene di tutti?
Pertanto, a tal proposito, si rende necessario un metro di valutazione, uno spartiacque, tra ciò che era (che fù e che ancora tenta imperturbabilmente di essere) e ciò che sarà. Ciò che inevitabilmente sarà!
Gli esseri umani inutilmente discutono sulle loro vicissitudini non accorgendosi che il tempo scorre e li rende più vecchi e spesso inutili ma se alcuno ogni tanto si accorgesse della propria peculiarità, necessarietà, presenza, determinazione e importanza...
Forse o meglio quel "Forse" non sarebbe più così ondivago, sfuggente e nebuloso.
Diversamente sarebbe intriso del succo del mondo, della sua realtà e della sua estrema identità.
Non siamo anime perse... è solo che ci perdiamo con poco! Perché convinte dal manigoldo di turno di essere inevitabilmente e disperatamente tali!
E' ciò che vogliamo Essere?
Buongiorno Nettuno...
Paese di Morti Viventi!
Elmoamf
Forse perché difettiamo in umiltà?
Non dimostriamo affinità?
Non esprimiamo sufficienti competenze?
Forse?
O Forse No?Forse?
O Forse Chissà?
Il problema o meglio la questione non è nella risposta ma nella stessa ossessiva domanda:
Forse?
Perché Forse?
Cosa Esprime un Forse?
Il Forse è un bene o un male?
E' figlio di un complotto legittimo o di un legittimo titubare?
E' frutto di un interrogativo sano o di un convulso "loop" paranoico?
Forse!?
Chi è in grado di dare una sostanza, una concretezza, un fottuto spessore a questo Forse?
Sarei lieto di offrire un rinfrescane ghiacciolo al limone al Primo che fosse in grado di dare una sana risposta a tale ancestrale Enigma ma al momento presente, più realisticamente, mi limito a constatare e circoscrivere gli eventi nelle loro immediate e più ovvie disamine.
Abbiamo un Nuovo Governo "comunale", costretto come ogni altro in passato in dinamiche estremamente convulsive, che tenta suo malgrado di sopravvivere e prosperare.
Lo Farà in nome del Popolo?
Lo farà in nome della Patria?
Lo farà un nome della Costituzione?
Lo farà in nome dell'onore, dell'onere o dell'onestà?
Qualsiasi sia il suo intento... anche il più sporco... chi dovrà Vigilare su tale operato per il bene di tutti?
Pertanto, a tal proposito, si rende necessario un metro di valutazione, uno spartiacque, tra ciò che era (che fù e che ancora tenta imperturbabilmente di essere) e ciò che sarà. Ciò che inevitabilmente sarà!
Gli esseri umani inutilmente discutono sulle loro vicissitudini non accorgendosi che il tempo scorre e li rende più vecchi e spesso inutili ma se alcuno ogni tanto si accorgesse della propria peculiarità, necessarietà, presenza, determinazione e importanza...
Forse o meglio quel "Forse" non sarebbe più così ondivago, sfuggente e nebuloso.
Diversamente sarebbe intriso del succo del mondo, della sua realtà e della sua estrema identità.
Non siamo anime perse... è solo che ci perdiamo con poco! Perché convinte dal manigoldo di turno di essere inevitabilmente e disperatamente tali!
E' ciò che vogliamo Essere?
Buongiorno Nettuno...
Paese di Morti Viventi!
Elmoamf
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